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A Pompei scoperta una stanza degli schiavi con letti, armadi, anfore e mobili

Scoperta un’altra stanza degli schiavi a Pompei: all’interno mobili, letti, anfore e armadi, “cristallizzati” grazie alla tecnica dei calchi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una stanza degli schiavi con all'interno ancora mobilio, come letti, panche, mobili e vasi. La scoperta è avvenuta nel Parco Archeologico di Pompei, nella zona della villa di Civita Giuliana. Grazie alla tecnica dei calchi, è stato possibile restituire quasi una "fotografia" di quella che era stata una stanza destinata agli schiavi, diversa da quella scoperta nel 2021 (e sempre limitrofa alla villa di Civita Giuliana) e che probabilmente in origine era una sorta di deposito o sgabuzzino dove si trovavano diversi attrezzi e che probabilmente solo nell'ultimo periodo pre-eruzione era stata adibita come "alloggio" per gli schiavi.

Ma quella scoperta di recente ha molte differenze, e in particolare il suo arredamento interno che lascia intendere che anche tra schiavi esistesse una sorta di gerarchia: se da una parte c'è un letto semplice, senza nessun tipo di materasso (identici a quelli della precedente stanza degli schiavi scoperta nel 2021), l'altro letto è di quelli "a spalliera", con decorazioni color rosso su due di esse. Trovati anche due piccoli armadi, anfore e vasi di ceramica, oltre a vari attrezzi tra cui una zappa di ferro. Nelle anfore sono emersi anche i resti di tre piccoli roditori: due topolini e un ratto, un altro dettaglio che mostra le condizioni di precarietà e disagio in cui vivevano gli schiavi e contrariamente agli usi dei cittadini romani, che invece avevano un senso dell'igiene molto più alto rispetto a diversi altri popoli dell'antichità (basti pensare alle numerose terme e agli "appuntamenti" al loro interno che venivano ripetuti di fatto anche più volte al giorno.

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