A Pompei riaffiorano gli affreschi di un grande salone durante gli scavi nella Regio IX
Affreschi di natura morta, ma anche di cinghiali, pesci e polli, sono riaffiorati dopo quasi duemila anni durante gli scavi nella Regio IX di Pompei, la zona centrale degli Scavi ancora parzialmente interrata, e che rappresenta il "cuore" della Pompeii romana. Nella grande casa che sta tornando alla luce, sono spuntati un salone (oecus in latino, che si rifaceva all'originale greco oikos, οἶκος) con affreschi di vario tipo, alcuni anche in buono stato di conservazione. In particolare, polli, anatre, pernici, un cinghiale, dipinti tra ceste piene di pesci, calamari e molluschi in conchiglia, dipinti su uno sfondo di pareti rosse.
Tutto lascia pensare, insomma, che il salone appartenesse ad una casa "sicuramente di proprietà di una famiglia molto benestante e ricca", con pitture del cosiddetto secondo stile, quindi siamo nel I secolo avanti Cristo, più di un secolo prima della distruzione di Pompei nel 79 dopo Cristo", spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel. Si tratta di un tipo di pittura che deriva dal teatro, e che dunque deve "creare una messa in scena, un'illusione". Affreschi che già al momento dell'eruzione avevano un secolo di vita e che sono arrivati ad oggi, oltre 2mila anni dopo.
Intanto, per il periodo natalizio, gli Scavi resteranno aperti il 31 dicembre e il 1 gennaio, e dunque sarà possibile visitare tutti i siti della Grande Pompei. Il 1 gennaio il sito di Pompei, le ville San Marco e Arianna e il Museo archeologico di Stabia Libero D'Orsi a Castellammare di Stabia, Villa Regina a Boscoreale saranno aperti dalle ore 9 alle ore 14 (ultimo ingresso 13). La Villa di Poppea a Oplontis resterà invece aperta dalle ore 9 fino alle 17, con ultimo ingresso ore 16.