A Pompei arriva “Ringhio” il robot che controlla se ci sono danni agli Scavi
Al Parco Archeologico di Pompei arriva "RINGHIO", il robot che "fa la guardia" agli Scavi. È, infatti, in grado, tra un'ispezione e l'altra, di verificare se emergono anomalie, difetti o danni. In questa settimana si è svolta la seconda campagna di indagini dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Pompei. Grazie ad una convenzione di ricerca fra il Parco archeologico di Pompei e l'IIT – spiega il Parco Archeologico in una nota – "è in corso l'attività di ricerca per lo sviluppo di un'unità autonoma che sia in grado di monitorare le strutture archeologiche del Parco e di individuarne le anomalie/difetti/danni che si palesano tra intervalli di ispezione".
Il robot, denominato "RINGHIO", è un prototipo di rover di limitate dimensioni in grado di "navigare" attraverso le strade e dentro le domus di Pompei. I responsabili scientifici per l'IIT sono Ferdinando Cannella, coordinatore della Industrial Robotics Facility di IIT e Arianna Traviglia, coordinatrice del centro CCHT.
Lo scorso anno era toccato invece a SPOT vigilare sugli Scavi. Un cane robot capace di ispezionare luoghi, anche i più impervi e di piccole dimensioni, in tutta sicurezza, acquisendo e registrando dati utili allo studio e alla progettazione di interventi di manutenzione e restauro. Utilizzati sempre nel 2022 anche i droni volanti dotati di laser scanner per effettuare scansioni 3D in autonomia. Un segnale di come l'alta tecnologia, anche quella più avveniristica, sia sempre più connessa con il parco archeologico di epoca romana più famoso al mondo per sperimentare nuove frontiere della ricerca scientifica.