A Pianura il braccio di ferro tra clan: giovani armati sfilano in scooter dopo gli arresti
Chi sta fuori, comanda. Regola non scritta alla base degli equilibri di camorra e che ha portato nuovamente il quartiere napoletano di Pianura sull'orlo di una guerra tra clan: con lo smantellamento della nuova "paranza dei bambini", in seguito all'arresto di quello che viene ritenuto il referente, tutti gli accordi sono saltati. Nei giorni scorsi sono state segnalate diverse "scese", ovvero le sfilate armi in pugno per mostrare la propria presenza ma senza sparare.
E il passo successivo potrebbe essere molto vicino. Le informative di polizia parlano di una situazione esplosiva, che potrebbe sfociare nella ripresa delle ostilità a viso aperto, come quando Antonio Lago, ritenuto a capo del gruppo che porta il suo cognome, fu vittima di un agguato in pieno giorno, da parte, hanno ricostruito gli inquirenti, del clan Marfella-Cuffaro.
Smantellata la "paranza dei bimbi" di Pianura
Il 7 agosto scorso la Polizia di Stato aveva arrestato tre persone, ritenute responsabili di tentato omicidio: sono state identificate come parte del commando che, il 4 maggio scorso, aveva aperto il fuoco contro l'abitazione di un pregiudicato; la vittima, accortasi della loro presenza, era riuscita a rifugiarsi in casa.
Tra loro c'è Massimo Santagata, rintracciato a Cosenza e ora detenuto nel carcere calabrese, ritenuto il riferimento della "paranza dei bambini" di Pianura, banda criminale che, approfittando della detenzione dei vertici dei clan, avrebbe guadagnato terreno controllando diverse piazze di spaccio del quartiere. L'agguato, è bene precisarlo, sarebbe avvenuto per motivi personali e non per dinamiche di camorra, difatti ai tre non viene contestata l'aggravante mafiosa: il raid, avevano ricostruito i poliziotti del commissariato Pianura, sarebbe stato messo a segno per "salvare l'onore" in seguito ad alcune offese che il pregiudicato avrebbe rivolto al giovane.
Le nuove alleanze tra clan e i "girati"
Fatto sta che, dopo quei tre arresti, gli equilibri criminali di Pianura sono crollati. Con la scomparsa dalla scena dei "pescitielli di cannuccia", questo il nome (ben poco lusinghiero) con cui la banda veniva indicata negli ambienti criminali, i clan sono tornati a farsi avanti, aiutati anche da qualche "girato" che non avrebbe perso tempo a cambiare bandiera.
Disarticolato il clan Marsicano-Esposito, i cui vertici sono detenuti, sul territorio restano i Lago, eredi dello storico clan fondato da Pietro Lago ‘o Ciore, e i Carillo-Perfetto, saldamente legati ai Marfella, che potrebbero contare su una struttura meglio organizzata e sulla prospettiva della scarcerazione a breve di uno dei vertici, attualmente sottoposto ai domiciliari.
Le prime avvisaglie di quella che potrebbe essere una faida si sono già avute nei giorni scorsi: in diverse aree del quartiere sono state segnalate "sfilate" di scooter e motociclette con in sella giovani armati, sistema classico per mostrare la propria presenza sul territorio. Ma è un braccio di ferro che difficilmente resta in una fase di stallo.