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A Pagani un murales di Jorit per Marcello Torre, sindaco ucciso dalla camorra

Sarà inaugurato il prossimo 30 maggio, a Pagani (Salerno), nella sua città, il murales dedicato a Marcello Torre, il politico ucciso proprio nella città del Salernitano l’11 dicembre del 1980 dalla camorra. L’opera, voluta e finanziata dalla famiglia, è stata realizzata dal noto street artist Jorit.
A cura di Valerio Papadia
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Marcello Torre
Marcello Torre

Nel dicembre del 2020 è occorso il 40esimo anniversario della morte di Marcello Torre, avvocato e politico campano ucciso l'11 dicembre del 1980 dalla camorra, su mandato dell'allora boss della Nco Raffaele Cutolo. In occasione di questa ricorrenza, per ricordare Marcello Torre, trucidato a colpi di lupara a Pagani, nella provincia di Salerno, nella sua città il prossimo 30 maggio verrà inaugurato un murales a lui dedicato, realizzato dal noto street artist di fama internazionale Jorit. L'opera, fortemente voluta e finanziata dalla famiglia di Marcello Torre – con il contributo della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e con il Patrocinio morale del Comune di Pagani e della Provincia di Salerno – sorge in via Ferrante, alle spalle dell'Auditorium Sant'Alfonso Maria de' Liguori. La data scelta, quella del 30 maggio, poi, non è casuale: in quel giorno, nel 1980, sette mesi prima di essere ucciso, Torre scrisse una lettere considerata il suo testamento spirituale, nella quale auspicava ancora una Pagani "civile e libera".

L'omicidio di Marcello Torre

Da sempre attivo in politica, avvocato, dopo una breve parentesi come cronista sportivo negli anni '50 e '60, Marcello Torre torna alla prima vocazione e viene eletto, con una lista civica, al Comune di Pagani: il 7 agosto del 1980 diventa quindi sindaco della sua città natale. Da primo cittadino, Torre si oppone alle infiltrazioni della camorra nella ricostruzione post terremoto dell'Irpinia, che proprio nel novembre di quell'anno aveva devastato la Campania. L'11 dicembre del 1980, due killer circondano l'auto di Torre, all'esterno della sua abitazione, e sparano diversi colpi di lupara: per l'omicidio del sindaco viene condannato all'ergastolo Raffaele Cutolo, considerato il mandante.

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