A Napoli si sperimentano i nuovi bus elettrici, “qui le strade più difficili”
A Napoli si sperimentano i nuovi bus elettrici. Si tratta di mezzi di trasporto pubblico ad impatto zero per lo smog e le emissioni di Co2, in quanto full electric. Bus grandi, medi e piccoli. Ultra-silenziosi, con il posto autista isolato, aria condizionata, telecamere a circuito chiuso a bordo, pedana per i diversamente abili.
A Napoli entro il 2026 viaggeranno solo bus elettrici
Dallo scorso luglio le grandi case automobilistiche stanno provando i loro veicoli elettrici sulle strade del capoluogo partenopeo, in convenzione con Anm, l'azienda dei trasporti cittadina, che è beneficiaria di un finanziamento da 180 milioni di euro dai fondi Pnrr per acquistarne 260 entro il 2026 e rinnovare interamente la sua flotta. Il bando di gara sarà pubblicato ad aprile 2023, i primi 80 arriveranno entro il 2024, altri 100 nel 2025 e i restanti nel 2026. A questi si aggiungono tram e filobus, sempre a trazione elettrica, e circa 100 autobus a metano, per una flotta interamente green.
“In 8 mesi – spiega Aldo Paribelli, Dirigente Esercizio Trasporto di Superficie dell'Anm – abbiamo testato i bus elettrici di numerose case automobilistiche che si candidano a produrre questi veicoli, come Karsan, Industria Italiana Autobus, Man, Mercedes, Iveco, Solaris e Rampini. Le principali case costruttrici hanno avuto l'opportunità di impegnare le strade di Napoli che hanno caratteristiche stressanti per i veicoli e danno la possibilità di essere sottoposti a test accurati”.
“Quelli che si vedono in strada in questi giorni sono prototipi. Simulano l'esercizio di una giornata completa: viaggiano zavorrati, con dei sacchi di sabbia al posto dei passeggeri. Marciano sui grandi viali e nei vicoli. Si tratta di una fase propedeutica allo sviluppo tecnologico di questi veicoli”.
Sul lungomare i test dei bus elettrici turchi
In questi giorni si possono vedere sulle strade del lungomare i bus della turca Karsan, che è specializzata nella costruzione soprattutto di bus e furgoni ed in particolare di quelli a basso impatto ambientale. Sono lunghi 12 metri e si riconoscono per la livrea gialla sulla parte bassa e nera in quella superiore e la scritta che si legge sulla fiancata "Save your energy, 100% electric". Ma i bus turchi sono solo gli ultimi. Anm ne ha provati anche di più piccoli, come i bus Industria Italiana Autobus di 10,5 metri, o il “pollicino” Rampini di 6 metri, più adatto per vicoletti e viuzze.
"Possono circolare un giorno intero senza bisogno di ricarica"
Come stanno andando le prove dei bus elettrici a Napoli? “Nei test i veicoli stanno rispondendo tutti molto bene – rispondono da Anm – Il problema maggiore riguarda l'autonomia. A Milano, dove già circolano, i bus elettrici fanno le ricariche ai capolinea durante il servizio. A Napoli, invece, vogliamo che la ricarica sia fatta in deposito di notte e che il bus possa fare servizio tutto il giorno. Abbiamo provato che le batterie attualmente esistenti sono già in grado di consentire un servizio giornaliero ininterrotto e i continui progressi tecnologici ci fanno sperare in ulteriori miglioramenti. Questi bus, peraltro, hanno anche altri vantaggi: hanno bisogno di poca manutenzione e hanno una vita utile più lunga. Un bus mediamente ha una vita di 12-13 anni, per gli elettrici è il doppio”.
La nuova flotta green Anm entro il 2026
I bus elettrici andranno a sostituire tutta la flotta bus Anm, che assieme a filobus e tram sarà così quasi tutta elettrica, con l'aggiunta di circa 100 bus a metano classe euro 6, con livelli di inquinamento bassissimi, acquistati 2 anni fa. Nell'ambito di questo progetto è previsto il restyling dei tre depositi Cavalleggeri, Carlo III e via Nazionale delle Puglie che avranno colonnine di ricarica e stazioni di manutenzione che si fa dall'alto non dal basso.
In questo modo, l'Anm risparmierà notevolmente sul costo del carburante. Una vera e propria svolta green che dovrebbe rendere in pochi anni la città più vivibile e accogliente, riducendo lo smog e migliorando la qualità dell'aria, oltre a contrastare gli effetti del caro benzina, legato alla crisi economica post-Covid19 e alla guerra in Ucraina.