A Napoli Ovest tutti i clan azzerati: cosa succede dopo il blitz contro i Troncone e i Frizziero

Napoli Ovest, terra di conquista. Espressione abusata, ma esprime il concetto di quello che oggi è la periferia occidentale, dopo il blitz che ha scardinato uno degli ultimi clan strutturati sul territorio: 24 indagati, inquadrati dagli inquirenti nel clan Troncone e nel gruppo criminale simbiotico, quello dei Frizziero della Torretta. Con l'ultima pioggia di manette si apre un nuovo interrogativo: sul territorio non esiste, attualmente, un clan egemone sugli altri. E questo, solitamente, porta all'emersione di nuovi gruppi o ai tentativi di infiltrazione. Che potrebbero arrivare dal vicino Rione Traiano.
Il blitz contro i Troncone-Frizziero
Il blitz dei carabinieri è scattato alle prime ore di martedì, 15 aprile. Obiettivo, i due clan "vicini di casa", che negli ultimi anni avevano instaurato una sinergia così stretta che, quando uno dei boss era finito in carcere, l'altro aveva riscosso i soldi dagli spacciatori al suo posto.
Se gli interessi dei Frizziero (alleati coi Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli) erano orientati più verso il lungomare, compreso il racket degli ormeggi abusivi, quelli dei Troncone (nella sfera dei Mazzarella) erano tutti concentrati a Fuorigrotta: droga, ma anche estorsioni ai commercianti e il pizzo imposto ai parcheggiatori abusivi e pure agli ambulanti che vendevano gadget in occasione delle partite del Napoli.
L'alleanza si era saldata anche in chiave anti-Sorianiello: il clan del Rione Traiano, infatti, aveva già mostrato di voler espandersi su Fuorigrotta, con l'appoggio degli Iadonisi, invadendo di fatto quello che i Troncone consideravano il proprio territorio, seguendo la logica di "Fuorigrotta ai fuorigrottesi". Proprio dal gruppo criminale di "Alfredo ‘o biondo" sarebbe partita la "stesa" davanti al bar all'epoca gestito dai familiari di Vitale Troncone, ritenuto dagli inquirenti alla guida del clan insieme al figlio Giuseppe.
Gli arresti nel clan di Bagnoli
Su Fuorigrotta aveva cercato di estendersi, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, anche il clan Esposito di Bagnoli (vicino all'Alleanza di Secondigliano), forte dell'accordo con gli Iadonisi del Rione Lauro e, di riflesso, con i Sorianiello del Rione Traiano. Ma le mire espansionistiche del boss Massimiliano Esposito "lo Scognato" sono state fermate dal blitz scattato lo scorso settembre: ritorno in carcere per il capoclan, misure cautelari anche per la moglie e i due figli, già detenuti per altra causa.
Gli arresti avevano determinato il tentativo di emersione di un nuovo gruppo, collegato proprio ai Troncone di Fuorigrotta, i cui componenti, giovanissimi, avrebbero anche minacciato alcuni parenti di Esposito (non direttamente coinvolti in attività criminali) per costringerli a lasciare il quartiere.