“A Napoli nel 40% delle ispezioni del Nas ci sono irregolarità. Ma livello di sicurezza è sufficiente”
Dall'inizio del 2023, tra Napoli e provincia, i carabinieri del Nas hanno effettuato circa 1.300 ispezioni, e in quasi il 40% di queste sono state riscontrate delle irregolarità. La situazione, però, non può essere definita "catastrofica" perché, al netto di casi limite che comunque possono esistere, il livello di sicurezza resta sufficiente. Lo spiega a Fanpage.it il comandante Alessandro Cisternino, a capo del Nucleo Nas di Napoli.
Le chiusure immediate vengono disposte soltanto quando la situazione è realmente grave; negli altri casi si procede con diffide ad adeguarsi alle normative. In tutti i casi, però, si interviene direttamente quando c'è il pericolo di alimenti potenzialmente dannosi, disponendo il sequestro o il blocco sanitario per i successivi accertamenti; i militari del Nucleo di Salerno, per esempio, sono di recente intervenuti per il sequestro degli alimenti nella pizzeria di Ariano Irpino dove ha cenato la 46enne poi deceduta per sospetta intossicazione da botulino.
Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità, prosegue il comandante, si occupa di due macroaree: quella della sanità, quindi del rispetto delle normative in strutture ospedaliere e cliniche, e quella degli alimenti; in quest'ultima ricadono non solo le attività di ristorazione e di vendita, quindi ristoranti e affini o negozi e supermercati, ma anche le mense ospedaliere, quelle delle cliniche o delle case di cura e quelle scolastiche. L'intervento del Nas può essere richiesto anche dal semplice cittadino, anche se il Nucleo viene attivato solitamente dal ministero della Salute o dalle stazioni dell'Arma sul territorio.