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L'omicidio di Giovanbattista Cutolo a Napoli

A Napoli il ricordo di Giogiò Cutolo. La madre: “Omicida sconti tutti i venti anni”

In piazza Municipio il ricordo del musicista 24enne ucciso un anno fa; a sparare un ragazzino di 17 anni, condannato a marzo a 20 anni di reclusione.
A cura di Nico Falco
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La manifestazione in piazza Municipio per ricordare Giovanbattista Cutolo
La manifestazione in piazza Municipio per ricordare Giovanbattista Cutolo
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Per tutto il tempo Daniela Di Maggio ha stretto al petto la foto di suo figlio, Giovanbattista Cutolo, nel punto esatto in cui fu ucciso, esattamente un anno fa. Questa mattina in tanti hanno voluto ricordare il 24enne napoletano, musicista dell'Orchestra Scarlatti, assassinato durante una lite tra ragazzi: quella notte la comitiva di "Giogiò" era stata presa di mira da una "paranzella" di giovanissimi e lui era intervenuto in difesa di un amico; un altro ragazzo, si scoprirà poi appena 17enne, tirò fuori una pistola e sparò.

Stamattina all'incrocio tra piazza Municipio e via Acton si sono riuniti numerosi cittadini, tra loro anche i musicisti dell'Orchestra Scarlatti e rappresentanti di associazioni del territorio; tra le Istituzioni presenti, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, il vice sindaco di Napoli, Laura Lieto, l'assessore alla legalità Antonio De Iesu, il deputato Francesco Emilio Borrelli, il consigliere regionale Severino Nappi, tra gli altri, nonché i vertici delle forze dell'ordine.

Il 17enne, che dopo essere stato individuato dalla Squadra Mobile di Napoli aveva confessato il delitto, è stato condannato a marzo scorso. "Sappiamo benissimo che venti anni sono solo sulla carta – ha detto Daniela Di Maggio – se queste persone non scontano fino in fondo avranno sempre il delirio di onnipotenza".

"In questo tragico evento luttuoso che ha annichilito e lastricato a terra i genitori e la sorella – ha sottolineato il prefetto Michele di Bari – la comunità ha avuto una rapida risposta giudiziaria, ma quella che interpella la coscienza di ognuno ed invoca un cambio di passo, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, è affidata ad ogni persona, alle diverse sensibilità, a coloro che sfidano il quotidiano per sconfiggere ogni forma di rassegnazione. Bisogna evitare che la tragedia resti relegata in un angolo di cronaca giudiziaria; è l'ora di un poderoso sussulto che reclama una singolare attenzione su una morte, come altre avvenute in un modo così assurdo, allo scopo di rendere anche visibile il perseguimento di nuovi obiettivi per irrobustire la coesione sociale".

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