A Napoli il Comune multa la “panchina letteraria”, la proprietaria: “È di tutta la comunità”

Multata la “panchina letteraria” di via Santa Chiara che per gli abitanti del quartiere si tratta di un Bene Comune. I proprietari: “È stata considerata all’improvviso come i tavolini abusivi”.
A cura di Luca Leva
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La multa di oltre 100 euro arriva in un sabato sera qualunque, al termine di quella che sembra un'ordinaria attività di controllo. Nessun problema in cucina, nessun problema con la spazzatura, nessun problema con il personale o le condizioni igieniche. Il problema è la panchina all'esterno della Taverna a Santa Chiara.

"Io ero in cucina pieno di cose da fare – racconta Potito Izzo, uno dei soci di Taverna a Santa Chiara – ho dato alla polizia tutti i documenti richiesti e sono tornato al lavoro. Dopo aver controllato tutto e avermi detto che era tutto in ordine, mi hanno detto che avevano solo fatto la multa per occupazione di suolo pubblico. La "nostra" panchina letteraria è stata considerata all'improvviso come i tavolini abusivi".

La storia della panchina letteraria

La panchina, conosciuta da tutti come "panchina letteraria", costruita con legno riciclato e facilmente rimovibile, da quando è stata installata nel 2020, ha ospitato numerose presentazioni di libri e ha offerto riposo a passanti di tutte le età.

"L'idea è nata proprio quando con il Covid ed il Lockdown fu approvata una delibera con la quale si autorizzava, in deroga alle norme vigenti, l'installazione di dehor e tavolini all'esterno delle attività commerciali – ricorda Nives Monda, socia della Taverna – non è che appena ho avuto la possibilità di predare uno spazio me lo sono preso, anzi".

Quella di non contribuire all'invasione di un vicoletto lungo e stretto come via Santa Chiara con tavolini, è stata quindi una scelta politica. "È il paradosso in cui siamo caduti – sottolinea amareggiata Nives – e oggi ci ritroviamo multati come se avessimo messo abusivamente dei tavolini. Ci sembra anche un po' il segno dei tempi in una città che sembra evolversi sempre più in funzione dei turisti, lasciando indietro gli abitanti"

Il percorso interrotto per farla riconoscere Bene Comune

La panchina letteraria, infatti, oltre ad aver ospitato negli anni numerose presentazioni di libri, è quotidianamente a disposizione del quartiere e di chi desidera riposarsi senza necessariamente doversi sedere al tavolino di un bar e consumare.

Subito dopo l'installazione fu anche avviato un percorso con Municipalità e Comune per farla riconoscere come Bene Comune, percorso poi interrotto a causa del cambio di amministrazione.

"Ora ovviamente faremo ricorso – conclude Nives – ma avvieremo anche una raccolta firme con la quale vogliamo concludere il percorso che porti a sancire che questa panchina è un Bene Comune a uso degli abitanti e delle abitanti del quartiere"

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