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A Napoli hotel vuoti a Natale e Capodanno, Federalberghi: “A dicembre perdite per 30 milioni”

Alberghi vuoti a Natale e Capodanno a Napoli a causa del Covid. Prenotazioni camere giù di oltre il 90%, con perdite di incassi a dicembre di 30 milioni di euro, di cui 2 milioni solo la notte di Capodanno. Il presidente di Federalberghi Napoli Antonio Izzo a Fanpage.it: “Le istituzioni ci aiutino, siamo in sofferenza”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Alberghi vuoti a Natale e Capodanno a Napoli. Giù le prenotazioni per le camere di oltre il 90%, con perdite di incassi che per il solo mese di dicembre ammontano a circa 30 milioni di euro, di cui 2 milioni solo per la notte di Capodanno, che tradizionalmente registrava sempre il sold out nel capoluogo partenopeo. A causa del Coronavirus e delle norme anti-contagio che hanno bloccato gli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio e imposto il coprifuoco a Capodanno, anche il turismo si è completamente paralizzato. Questo il quadro che emerge dall'analisi di Federalberghi Napoli, guidata dal presidente Antonio Izzo, che ha confrontato i dati degli arrivi quest'anno rispetto al 2019: "Siamo in una condizione di grave sofferenza – spiega a Fanpage.it – senza grandi prospettive almeno nell’immediato futuro. Il comparto ha ricevuto aiuti con il contagocce. Il turismo dovrebbe invece ricevere dalle istituzioni un sostegno economico più sostanzioso".

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A dicembre 2020 incassi giù di 30 milioni

Il 2020 si conferma l'anno nero del turismo anche a dicembre. A Napoli un mese tradizionalmente meta turistica dei viaggiatori per le feste del Natale e soprattutto del Capodanno, che quest'anno registra un calo vertiginoso, con perdite degli incassi per gli hotel di 30 milioni. A causa del Coronavirus la città sarà anche meno appetibile ai turisti: il Comune ha deciso di non installare le luminarie di Natale e non ci saranno nemmeno i tradizionali fuochi a mare al Castel dell'Ovo, il concertone o il palco in piazza del Plebiscito e le discoteche sul Lungomare.

Bucati i tre appuntamenti più importanti del mese, secondo i dati Federalberghi. La festa dell'Immacolata dell'8 dicembre, l'anno scorso registrò il 90% della camere occupate. Quest'anno, che ricadeva anche in corrispondenza di un lungo ponte di 4 giorni, invece, le presenze sono state prossime allo zero. Analogamente, zero prenotazioni anche per Natale, che l'anno scorso invece aveva registrato il 50% di occupazioni camere. Il danno maggiore sarà a Capodanno, quest'ultimo il giorno più importante dell'anno per il turismo a Napoli, che ha sempre segnato le maggiori presenze e le tariffe più alte. Si stimano perdite solo per il 31 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2021 di 2 milioni di euro.

Confidiamo in una leggera ripresa nella prossima primavera. Il turismo dovrebbe invece ricevere dalle istituzioni un sostegno economico più sostanzioso visto anche il ruolo che ricopre nel Pil nazionale del quale rappresenta oltre il 13%. Ma dei 205 miliardi del Recovery Fund solo 1,6% (circa 3mld) saranno destinati al comparto, peraltro in condominio con la cultura. Oggi è essenziale avere agevolazioni fiscali e permettere alle aziende in difficoltà un accesso facilitato al credito, con tassi di interesse ridotti e possibilità di restituzione su base ventennale. Solo così potremo programmare il futuro e proteggere anche i tanti lavoratori del nostro settore.

Alberghi vuoti anche a Capodanno

“Abbiamo strutture di 50 camere con 2 prenotazioni”, spiegano da Federalberghi. Mancati incassi che si aggiungono a quelli dell'indotto di cenoni, veglioni e aperitivi. Molti alberghi per questo motivo in questi giorni sono chiusi e lo resteranno per tutto il periodo delle festività natalizie, perché è molto difficile per una struttura di 400 camere coprire i costi di gestione, tra energia elettrica e riscaldamenti senza clienti.

La speranza: “Ripartenza a Pasqua 2021”

“La speranza – commentano da Federalberghi Napoli – è che ci possa essere una ripartenza con la Pasqua confidando nel fatto che la pandemia possa dare un po' di tregua”. Ma la ripresa probabilmente non sarà rapida, perché le persone dovranno anche riprendere fiducia nei viaggi. Per tornare a regime, probabilmente, ci potrebbe volere anche un altro anno.

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