A Napoli ci saranno mercatini dell’artigianato tutto l’anno oltre a Natale: come sarà il nuovo regolamento
A Napoli ci saranno mercatini dell'artigianato per la vendita occasionale tutto l'anno, non più solo nel periodo delle feste di Natale e di Pasqua. La città è in crescita. I turisti arrivano tutto l'anno e affollano le strade del centro storico. C'è grande domanda per estendere i mercatini. Il Comune di Napoli ha pensato, quindi, di riorganizzare tutto il settore con un nuovo regolamento che andrà in consiglio comunale il 17 luglio prossimo. Ogni anno, il Comune preparerà un calendario con gli eventi, da pubblicare entro novembre. Viene introdotto, insomma, un criterio di programmazione degli eventi e delle assegnazioni delle aree pubbliche. Ogni hobbista, cioè quei soggetti non professionisti del commercio, avrà un tesserino identificativo con la foto, per essere subito riconosciuto ai controlli. Stop, insomma, agli ambulanti abusivi. Per chi viola il regolamento sono previste anche le multe, da 200 euro in su. Bisognerà pagare ovviamente il canone di occupazione di suolo pubblico.
Tipi e aree dei mercatini
I mercatini saranno di tre tipi: di iniziativa comunale, di iniziativa comunale con affidamento di funzioni a soggetti terzi pubblici o privati, di iniziativa da parte di terzi. Le aree ove potranno svolgersi i mercatini saranno strade e piazze pubbliche, parcheggi, portici. Nello specifico, in aree centrali-pedonali ad alto passaggio; aree mercatali, aree identificate come significative dall’Amministrazione, alla luce di processi di sperimentazione, conversione o rigenerazione di spazi urbani, anche su proposta delle Municipalità. I criteri di assegnazione degli spazi saranno oggettivi, trasparenti e non discriminatori, in particolare nelle zone di maggiore attrattività turistica. E contempereranno "gli interessi privati con quelli pubblici, quali la tutela del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale, la regolamentazione del traffico urbano e la tutela della residenzialità dei cittadini2.
Come funziona il tesserino degli hobbisti
Ogni artigiano-hobbista avrà un tesserino di riconoscimento con la foto, non cedibile o trasferibile, che dovrà essere esposto in modo ben visibile al pubblico e agli organi di vigilanza per il controllo, in occasione di ogni partecipazione ai mercatini. Il tesserino avrà validità massima di 3 anni dalla data di rilascio.
Le merci ammesse e quelle vietate
All'interno dei mercatini si potranno vendere oggetti frutto del proprio ingegno, non opere d'arte, del valore fino a 250 euro. Sarà vietata, invece, la vendita di:
- merce facilmente infiammabile o esplosiva, armi da fuoco e da taglio, munizioni da guerra, freccette e altri tipi di proiettili, pistole ad acqua etc.;
- merci offensive al pubblico decoro e alla morale;
- merci tipiche dei mercati settimanali e abitualmente poste in vendita in essi;
- apparecchi elettronici ed elettrici;
- oggetti preziosi
I tempi per la programmazione dei mercatini
Entro il 30 giugno di ogni anno, il Comune potrà adottare, con Delibera di Giunta Comunale, un calendario dei mercatini di propria iniziativa che intende gestire nell’anno solare seguente. Entro il 30 settembre, i soggetti terzi (pubblici o privati) potranno, invece, presentare al Comune specifici progetti riferiti allo svolgimento dei mercatini che intendono praticare nell’anno solare seguente, indicando zona, periodo, merce esposta e superficie occupata. Il calendario sarà poi approvato entro il 30 novembre.
Perché il Comune ha deciso di fare un regolamento dei mercatini
Ma qual è il motivo per cui il Comune ha deciso di fare un regolamento per la vendita occasionale nei mercatini? Negli ultimi anni sono diventate numerosissime le istanze di occupazione suolo pubblico al Suap, per le più disparate zone del territorio comunale, da parte di soggetti che intendono vendere occasionalmente opere del proprio ingegno, ovvero di cosiddetti hobbisti. Richieste che vengono ciclicamente reiterate da parte delle stesse persone, interessate alle stesse zone del territorio comunale, nei periodi più confacenti alle proprie esigenze. Questo ha creato, secondo il Comune, "una sorta di monopolizzazione delle varie aree da parte dei medesimi soggetti. Circostanza questa non più sostenibile, anche alla luce dei principi euro-unitari posti a tutela della libertà di iniziativa economica e della concorrenza".