A Ischia dal 15 aprile vaccinazione di massa, protesta degli altri sindaci campani contro De Luca
Parte giovedì 15 aprile la vaccinazione di massa a partire da 16 anni sull’isola di Ischia. La decisione è stata comunicata ieri nel corso della video-conferenza tra Asl, sindaci e associazioni di categoria. Confermata la campagna vaccinale sull’Isola Verde, finalizzata alla ripresa del turismo, dalla disponibilità dei vaccini a quella dello staff sanitario, che si avvarrà della collaborazione di 30 medici. Si tratta della seconda isola del Golfo di Napoli coinvolta, dopo Capri, dove la campagna vaccinale per gli over 16 anni è già partita sabato scorso. Ma è polemica sulla precedenza per le vaccinazioni ai cittadini delle zone turistiche. Protesta dell’Anci Campania, l’associazione dei sindaci, con una lettera inviata al presidente dell’Unità di Crisi: “Non siamo d’accordo, si rischia di discriminare i cittadini per residenza. La Regione si attenga al piano vaccinale nazionale”. La replica del vice-governatore Fulvio Bonavitacola: “Reazioni demagogiche e scomposte. Le vaccinazioni alle aree turistiche dopo over 80, over 70, fragili e disabili”.
A Ischia due hub per le vaccinazioni
Dopo Capri, quindi, la campagna vaccinale di massa passa ad Ischia. Sono 8mila al momento gli ischitani che hanno prenotato già la vaccinazione sulla piattaforma della Regione, ne restano altri 60mila. Dove avverranno le vaccinazioni? Sono stati previsti al momento 3 hub vaccinali a Ischia, Forio e Lacco Ameno (parco Negombo). Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di utilizzare gli hotel, con la collaborazione degli albergatori che daranno la loro disponibilità, per ospitare i medici impegnati nella campagna vaccinale. Il piano vaccinale peraltro dovrebbe risentire delle modifiche a livello nazionale, che raccomandano l'uso di Astrazeneca solo per gli over 60 anni.
Protesta dei sindaci: “Così si discrimina”
Non ci stanno però i sindaci della Campania, che attraverso una lettera dell’ANCI Campania, firmata dal presidente Carlo Marino e dal vice vicario Gaetano Cimmino, indirizzata a Italo Giulivo, capo della Protezione Civile regionale e dell’Unità di Crisi Covid19, hanno presentato una protesta formale: “Apprendiamo che è allo studio l’avvio di una campagna di vaccinazione destinata ai cittadini residenti nelle località turistiche – scrivono – con lo scopo di fronteggiare la concorrenza internazionale e salvare gli apporti economici della stagione estiva della Campania, rimettendo in moto anzitempo le attività turistico- ricettive nelle aree prescelte”.
“Apprezziamo l’interesse e l’attenzione da parte della Giunta regionale – proseguono – in quanto, lo sappiamo bene, il settore turistico è sicuramente uno dei più colpiti tra le attività economiche in Italia, e soprattutto in Campania. Tuttavia questa indicazione non ci trova concordi in quanto rischia di creare, nuovamente, una discriminazione tra i cittadini della Campania, stavolta non più per appartenenza a una categoria professionale ma per residenza. Pertanto suggeriamo di attenersi scrupolosamente ai criteri fissati dal Governo, evitando nuovamente corse preferenziali e vaccinando per fasce di età. Qualora, nelle prossime settimane, i vaccini arrivassero in modo consistente e abbondante è auspicabile una vaccinazione diffusa ai gruppi produttivi legati al settore turistico, purché avvenga in maniera autonoma, per il loro personale, a loro spese, e non risulti in conflitto con la vaccinazione pubblica disposta da Commissariato di Governo e Regione”.
La replica della Regione: “Reazioni demagogiche”
A stretto giro arriva la replica della Regione Campania, affidata al vice-governatore Fulvio Bonavitacola: “La Campania è stata fin da subito sulla linea del rigore e del massimo impegno nel contrasto al Covid. Ed a questa linea è rimasta sempre fedele, come anche oggi in tema di vaccinazioni. Stupidamente ideologico il riferimento ai vip di Capri, che con Ischia, Procida e la fascia costiera della Campania, rappresenta il lavoro per decine di migliaia di lavoratori e di stagionali tra i più penalizzati in questo anno”.
“Ragioniamo senza demagogia, partendo dai fatti. La campagna vaccinale si è fin qui mossa, nel rispetto delle priorità stabilite a livello nazionale, per tre fasi successive: 1. Mondo sanità e anziani in residenze sanitarie assistite; 2. Forze dell'ordine e personale scolastico/universitario; 3. Over 80, over 70, soggetti fragili e disabilità gravi. Concluse sostanzialmente le fasi 1 e 2, è in corso di svolgimento la fase 3. La copertura vaccinale dei soggetti, in questa fase, risente delle riduzioni di forniture dei vaccini che hanno fortemente penalizzato la Campania (in rapporto alla popolazione mancano a tutt'oggi 176.000 dosi). Se le riduzioni saranno riequilibrate e si rispetteranno i tempi di consegna annunciati dal commissario di governo, entro 30 giorni si può raggiungere in Campania il punto di equilibrio fra vaccini disponibili e fabbisogno globale dei soggetti rientranti in fase 3".
"A quel punto si potrà aprire una fase 4 che, unitamente alla fascia di età (over 60) potrà prevedere paralleli criteri di priorità diverse dalla sola età. Di questo si sta già discutendo a livello nazionale, valorizzando anche opportunità organizzative delle vaccinazioni del personale di aziende che potranno aderire, su base volontaria, ad apposito protocollo promosso dal Ministero del Lavoro. In Campania, che ha nel comparto turismo un punto di forza, si stanno prevedendo analoghi protocolli. È evidente che occorre prima completare le coperture vaccinali per over 80, over 70, fragili e disabili". "Perché un'iniziativa nazionale sulla programmazione di percorsi paralleli (chiusa la fase 3) che unisce età e criteri professionali non desta nessuno scandalo ed in Campania, con la stessa logica, parlare di turismo desta reazioni demagogiche e scomposte? Perché, invece di agitare polemiche sul nulla non si parla dello scandalo vero: la discriminazione della Campania nella distribuzione dei vaccini?”.