A fuoco l’auto del presidente del consiglio comunale di Solofra: “Se doloso non c’è giustificazione”
Un incendio è divampato a Solofra, comune in provincia di Avellino, svegliando un intero condominio. È accaduto la scorsa notte in viale Principe Amedeo. Le fiamme hanno bruciato l'automobile di Francesco Filodemo, avvocato e presidente del Consiglio comunale della città irpina.
La vettura, una Jaguar, era parcheggiata nei pressi del palazzo in cui Filodemo vive con la sua famiglia. "Qui ci sono circa 11 appartamenti – racconta ancora scosso il presidente del Consiglio comunale a Fanpage.it – Siamo stati svegliati in piena notte dai condomini che si erano accorti prima dell'incendio: hanno cercato di spegnere il fuoco e di spostare le macchine adiacenti alla mia, tutte parcheggiate nello spiazzale condominiale, per evitare un incendio a catena".
"La natura dell'incendio è ancora da accertare"
Filodemo racconta di essere stato allertato alle 00.30 circa: "A quel punto non potevamo più scendere per l'androne della scala perché era pieno di fumo. Quindi con tutta la famiglia, quindi con un bambino di 9 anni e una di 13, abbiamo dovuto scavalcare il parapetto per poter accedere al palazzo vicino e scendere dall'altra scala". Il pericolo era che l'incendio potesse estendersi e, infatti, la facciata dell'edificio ha riportato alcuni danni, ma per fortuna nessuno dei condomini è rimasto ferito. "Il palazzo – prosegue Filodemo, contattato da Fanpage.it – essendo abbastanza vecchio, ha le condutture del metano esterne e la macchina era posizionata proprio sotto a una di queste".
Fondamentale è stato il tempestivo intervento di una squadra dei vigili del fuoco di Avellino che ha permesso di spegnere subito le fiamme. Come spiega anche l'avvocato, la dinamica dei fatti non è stata ancora chiarita. "Sia i vigili del fuoco che i carabinieri non hanno ancora accertato la natura dell'incendio, se sia quindi doloso o accidentale. Svolgo l'attività di avvocato e sono il presidente del Consiglio comunale della città: ho rapporti con tantissime persone e, se è doloso, nessuno di questi eventuali diverbi o posizioni contrastanti potrebbe mai giustificare un gesto del genere".