A fuoco 700 ettari di bosco in Irpinia, il Sindaco: “C’è una regia. Siano maledetti”
Gli incendi che da venerdì scorso, 9 agosto, hanno distrutto settecento ettari di bosco a Montaguto, in provincia di Avellino, non sarebbero conseguenza di incidenti ma sarebbero stati appiccati deliberatamente, con lo scopo di distruggere la vegetazione. Ne è sicuro Marcello Zecchino, sindaco del piccolo comune montano che confina con la provincia di Foggia, che senza mezzi termini parla di "regia incendiaria".
I roghi, evidenzia Zecchino, sono stati appiccati in zone impervie, molto difficili da raggiungere; anche per questo, aggiunge, "è chiara la mano dell'uomo: siano maledetti". Per spegnere i roghi ci sono voluti tre giorni di duro lavoro, alle operazioni hanno partecipato tre elicotteri e decine di uomini tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Comunità Montana, volontari e carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino.
Il 10 agosto gli ettari bruciati erano già quattrocento circa; l'elicottero dei Vigili del Fuoco del Nucleo Regionale di Pontecagnano ha dovuto effettuare tre lanci d'acqua per bonificare la porzione del territorio che stava ancora bruciando. Altri 18 lanci sono stati effettuati dall'elicottero del servizio antincendi della Regione Campania. Sono intervenute le squadre dei distaccamenti di Grottaminarda, Ariano Irpino e la squadra Boschiva dislocata presso il distaccamento di Montella, col supporto di un'autobotte della sede centrale di Avellino. La giornata è stata quella maggiormente problematica in quanto le fiamme si sono pericolosamente avvicinate ad aree abitate, dove insistono aziende agricole e abitazioni rurali.
Sul posto è intervenuto anche il nucleo S.A.P.A.R. (sistema areomobile a pilotaggio remoto) giunto dal Comando dell'Aquila, per mappare la superficie interessata dalle fiamme. Questa mattina, una volta ultimate le operazioni di spegnimento, i Vigili del Fuoco hanno avviato gli interventi di bonifica delle zone danneggiate dal fuoco.
