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A Caivano i bracconieri avevano creato un lago artificiale per intrappolare e cacciare gli uccelli di specie protette

Le baracche abusive per gli appostamenti sono state demolite. Scoperti anche richiami illegali per attirare le prede.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il laghetto artificiale di Caivano
Il laghetto artificiale di Caivano

A Caivano i bracconieri avevano creato un lago artificiale per attirare e cacciare di frodo gli uccelli appartenenti a specie protette. Lo hanno scoperto gli agenti della Polizia Metropolitana di Napoli che hanno individuato due laghetti artificiali, oggi prosciugati, per condurre l'illecita attività venatoria. Trovate anche delle baracche utilizzate sempre dai cacciatori di frodo. È un duro colpo quello inferto dalla Polizia Metropolitana ai bracconieri nell’area a nord di Napoli. Le opere abusive sono state prima sequestrate e poi abbattute.

Le baracche abusive sono state demolite

Si tratta di alcune baracche utilizzate come appostamenti fissi da parte dei cacciatori di frodo, oggetto di precedenti sequestri penali, e di due laghetti realizzati artificialmente in aperta campagna, uno situato in località Sant'Arcangelo e l'altro in località Omo Morto, utilizzati fino a poco tempo fa dai bracconieri per attirare specie protette di uccelli acquatici e ora prosciugati. L’attività di vigilanza e controllo costante del Corpo di Polizia della Città Metropolitana di Napoli ha portato, nelle ultime settimane, alla scoperta e al sequestro di queste opere, che sono state successivamente, proprio in virtù degli interventi della Polizia metropolitana, oggetto di diverse ordinanze di abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi da parte del Comune di Caivano. Abbattimenti e riduzioni in pristino che sono stati effettuati da parte dei proprietari dei terreni.

Usati anche richiami illegali per attirare le prede

Inoltre, nel corso delle loro attività di controllo questa volta nel territorio di Giugliano, le donne e gli uomini del Corpo di Polizia metropolitana, in collaborazione con le guardie volontarie della LIPU, hanno individuato e sequestrato diversi apparecchi elettroacustici utilizzati come richiami per le quaglie. Si tratta di apparecchi, alimentati a batterie ad acido di piombo, dotati di fonofili e collegati a una tromba acustica. L’operazione ha portato al sequestro, a carico di ignoti, di ben 6 apparati posizionati su fondi privati in aperta campagna. L’utilizzo di richiami di qualsiasi genere è vietato dalla normativa vigente anche nei periodi di apertura della caccia, il cui calendario è stato in questi giorni reso noto dalla Regione Campania.

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