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Claudio Mandia morto suicida a New York, le news

A Battipaglia i funerali di Claudio Mandia, morto suicida a New York: “Vogliamo chiarezza”

Si sono svolti a Battipaglia i funerali di Claudio Mandia, morto a 17 anni in un college di New York. Pochi dubbi sul suicidio, ma la famiglia chiede giustizia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si sono svolti questa mattina a Battipaglia i funerali di Claudio Mandia, lo studente di 17 anni morto pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno a New York, dove studiava presso un rinomato college. In tanti si sono presentati questa mattina presso la chiesa di Santa Maria della Speranza per dare un ultimo saluto alla salma, rientrata ieri degli Stati Uniti d'America. La città, dove il giovane e la sua famiglia sono molto conosciuti, si è strette attorno ai parenti nel giorno più buio, con una sola richiesta: "Vogliamo chiarezza e giustizia".

Il pianto disperato del padre

Gia dalle nove, il selciato della chiesa era pieno di persone. All'interno, durante la funzione, non è stato consentito l'ingresso ai giornalisti che hanno invece atteso all'esterno. Quando il feretro è uscito, un lungo applauso ha accolto il suo passaggio al coro di "verità e giustizia per Claudio", come intonato da amici e parenti. "Era un ragazzo pieno di vita e pieno di ideali", ha ricordato invece il parroco durante l'omelia, invitando poi i familiari ad avere "fede e speranza". Disperati i genitori, con il padre che si è abbandonato ad un pianto ridotto sulla bara del figlio. Bandiere a mezz'asta in tutta la città, con il sindaco Cecilia Francese che ha proclamato il lutto cittadino, in una Battipaglia dove da giorni ripetono tutti la stessa frase: "Verità e giustizia".

Pochi dubbi sul suicidio, ma la famiglia attacca il college

La vicenda è al momento è controversa: sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che il giovane abbia deciso di togliersi la vita in una stanza del college, ma la famiglia punta il dita contro la stessa istituzione statunitense. Secondo la famiglia infatti il giovane, il cui corpo si trovava in una stanza diversa dalla propria, sarebbe stato "confinato" come punizione, in attesa di essere espulso. Il tutto come procedimento disciplinare perché sorpreso, pochi giorni prima, a copiare durante un compito in classe. Il ragazzo potrebbe non aver retto questo peso, decidendo così di togliersi la vita, impiccandosi nella stanza dove è stato poi ritrovato.

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