Pasqua sul Monte Faito dopo l’incidente della funivia: “Un colpo durissimo anche per il turismo”

Tante le attività sul Monte Faito che rimarranno chiuse dopo l’incidente, tutta l’area della funivia è sotto sequestro e la cima è inaccessibile.
A cura di Peppe Pace
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La stazione inferiore della funivia del Faito.
La stazione inferiore della funivia del Faito.

Un'atmosfera surreale quella che si vive nel giorno di Pasqua a Castellammare di Stabia e sul Monte Faito, dopo il crollo della funivia che ha causato la morte di quattro persone. Il giorno della rinascita si è trasformato nel giorno del dolore e della speranza per il quinto passeggero della funivia ancora ricoverato all'Ospedale del Mare in gravi condizioni. L'intera area che interessa la sommità del monte Faito in corrispondenza del tratto di funivia è stata posta sotto sequestro e tutte le vie di accesso alla cima sono interdette. In mattinata un mezzo speciale dei Vigili del Fuoco è riuscito a recuperare uno dei cavi che era caduto sul braccio di una gru, in corrispondenza di un cantiere edile. Contestualmente è stata ripristinata l'energia elettrica alle oltre 500 utenze che ne erano rimaste sprovviste subito dopo il crollo.

"Non era la Pasqua che avremmo voluto e che stavamo preparando"

Sono le parole del sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza a fanpage.it, durante un sopralluogo sui luoghi che sono stati interdetti alla circolazione per permettere le operazioni di indagini e di ripristino della sicurezza: "Stiamo ancora piangendo le quattro vittime e speriamo che la persona ferita riesca a sopravvivere, il colpo è stato fortissimo anche per il turismo, avevamo preparato un programma molto intenso per queste festività, dobbiamo saper reagire tutti quanti insieme".

Una cittadina porta una candela all'ingresso della funivia.
Una cittadina porta una candela all'ingresso della funivia.

Per i cittadini di Castellammare è ancora il momento del dolore e sono tante le persone che hanno voluto rendere omaggio alle vittime portando fiori, candele e lettere sulle scale della stazione inferiore della funivia: "La città di Castellammare sente questo momento così doloroso – ci spiega Luigi, un abitante del posto – sperò che si avrà la verità e che si capirà cosa è successo. Il popolo di Castellammare si rialzerà, perché ha molto da comunicare come cultura del territori. Dello stesso avviso il vicesindaco Giuseppe Di Capua che sottolinea: "Il nostro motto è "Post fata resurgo", dopo gli accadimenti, risorgiamo ed è quello che gli stabiesi faranno.

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