Stadio Maradona, De Luca: “Dati 30 milioni per le Universiadi, non siamo la Banca d’Italia”

Per lo stadio Maradona "abbiamo già investito oltre 30 milioni di euro in occasione delle Universiadi", ma se ci sarà bisogno di un nuovo intervento "siamo disposti a dialogare, ma i soggetti principali, dal punto di vista istituzionale, sono altri". Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, è intervenuto sulla questione stadio Diego Armando Maradona, recentemente non nominato tra quelli in lizza per ospitare le gare di Euro 2032, l'Europeo che l'Italia "dividerà" con la Turchia e per il quale entro ottobre 2026 dovrà scegliere ufficialmente i suoi cinque stadi.
Roma (Olimpico), Torino (Stadium) e Milano (Meazza) sono già virtualmente al sicuro: restano due posti liberi, che saranno contesi all'incirca tra Napoli, Bologna, Firenze, Udine, Palermo, Cagliari e Bari, tutte alle prese con il "sogno" europeo che inevitabilmente finirà per scontentare le escluse. A Napoli la situazione al momento è ferma: l'impianto è di proprietà del Comune di Napoli ed utilizzato principalmente dal Calcio Napoli, che ne è l'affittuario. Già nel 2019 fu oggetto di forti restauri in vista delle Universiadi, con la Regione Campania che investì, ricorda De Luca, oltre 30 milioni di euro.
"Abbiamo fatto un investimento importante, per il resto è un impianto di proprietà del Comune di Napoli", ha ricordato quest'oggi ai cronisti, "Valuteremo con la massima disponibilità un'eventuale collaborazione, però abbiamo bisogno di una interlocuzione certa. Se ci si chiederà una mano, come già accaduto con De Laurentiis in occasione delle Universiadi, valuteremo tutte le possibilità, chiarendo che la Regione non è la Banca d'Italia. Augurandoci che questo campionato vada come non possiamo dire, per ragioni di prudenza elementare, è chiaro che se si dovrà fare un intervento, siamo disponibili a interloquire, sapendo che la situazione da affrontare è delicata. Ma i soggetti principali, dal punto di vista istituzionale, sono altri".