L’operaio Nicola Sicignano morto sul lavoro a 51 anni: incastrato con la testa nel macchinario per i rifiuti

Un operaio di 50 anni è morto sul lavoro a Sant'Antonio Abate, in provincia di Napoli. L'uomo stava lavorando su un nastro di smaltimento dei rifiuti nella serata di ieri, quando, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto incastrato con il braccio e la testa nel nastro trasportatore della linea di lavoro. L'incidente, purtroppo, gli è stato fatale. Inutili i soccorsi.
La vittima è Nicola Sicignano, originario di Vico Equense, in costiera sorrentina, ma residente a Gragnano, dove viveva con la moglie e i due figli adolescenti. Aveva compiuto 51anni il 10 marzo scorso. Purtroppo, è deceduta a seguito delle ferite e delle lesioni riportate. Sul posto sono intervenuti subito i soccorsi, ma per il 51enne non c'è stato nulla da fare. Si tratta dell'ennesima morte bianca che avviene in Campania dall'inizio del 2025.

Le indagini dei carabinieri sull'incidente di Sant'Antonio Abate
Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata con la collaborazione del NIL di Napoli e dell’ASL di Napoli. Inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha disposto il sequestro della salma, per l'autopsia. L'incidente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, è avvenuto nella tarda serata di ieri, lunedì 24 marzo 2025, nei pressi dello stabilimento di smaltimento rifiuti di via Casoni Marna altezza civico 85 a Sant’antonio Abate. Il 51enne di Gragnano, dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti di Sant’Antonio Abate, è morto durante il proprio turno di lavoro. L’area è stata sequestrata. Sono attualmente in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire l'esatta dinamica della vicenda. Sono state acquisite le prime testimonianze e si cercano eventuali immagini delle telecamere.