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Le intercettazioni del caso Huawei all’Europarlamento

Valerio Ottati, dipendente di Huawei al centro dell’inchiesta Eurogate al Parlamento Europeo, in una intercettazione avrebbe rivelato che l’azienda tech avrebbe pagato per l’approvazione di specifici emendamenti.
A cura di Valerio Papadia
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Valerio Ottati (a sinistra), Lucia Simeone e Fulvio Martusciello (a destra)
Valerio Ottati (a sinistra), Lucia Simeone e Fulvio Martusciello (a destra)

Si continua a indagare sullo scandalo Eurogate, l'inchiesta che vede intrecciarsi l'azienda tech cinese Huawei e il Parlamento Europeo e che ha coinvolto Lucia Simeone, attuale collaboratrice dell'europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello, arrestata la scorsa settimana nel Casertano e Valerio Ottati, ex assistente al Parlamento Europeo (non di Martusciello) e attuale dipendente di Huawei a Bruxelles. Secondo gli inquirenti, al centro dell'inchiesta che mira a far luce su presunte pressioni dell'azienda cinese sul Parlamento Europeo al fine di ottenere favori nell'introduzione del 5G in Europa, ci sarebbe proprio Ottati. Il dipendente di Huawei Belgio, non sapendo di essere intercettato, avrebbe infatti rivelato a un collega di Huawei Polonia che l'azienda tech cinese pagherebbe per ottenere gli emendamenti favorevoli.

Le accuse per Lucia Simeone e l'arresto

Per quanto riguarda Lucia Simeone, che come detto è attualmente collaboratrice dell'eurodeputato Martusciello, le accuse sono quelle di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. Lo scorso 19 marzo, destinataria di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità belghe, Lucia Simeone è stata rintracciata dalla Polizia di Stato in un bed and breakfast a Marcianise, nella provincia di Caserta, ed è stata arrestata.

Dopo essere stata portata nel carcere napoletano di Secondigliano, sabato scorso Lucia Simeone è stata sottoposta agli arresti domiciliari. Secondo il legale della donna, l'avvocato Antimo Giaccio, alla collaboratrice dell'onorevole Martusciello vengono "contestate fatture inesistenti".

Martusciello: "Non mi candido a Presidente della Regione Campania"

Dopo l'arresto della sua collaboratrice, Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo, ha deciso di fare un passo indietro, precisando che non sarà tra i candidati a presidente della Regione Campania, la cui elezione è prevista per l'autunno del 2025. "Ritengo doveroso contribuire a preservare il partito da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione" ha dichiarato l'europarlamentare.

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