“Ercolano, in caso di eruzione Vesuvio abitanti evacuati in Campania”: c’è la proposta

"In caso di eruzione del Vesuvio, gli abitanti di Ercolano siano evacuati in Campania e non in Emilia Romagna", come prevede il piano di gemellaggi per gli sfollati per rischio vulcanico della Protezione Civile attualmente in vigore. Il Comune di Ercolano, guidato dal sindaco Ciro Buonajuto, ha firmato un protocollo d'intesa con la Fondazione Convivenza Vesuvio per chiedere al Governo che l'evacuazione della popolazione in caso di eruzione del Vesuvio avvenga all'interno della Regione Campania, evitando il trasferimento a centinaia di chilometri di distanza come previsto dal Piano di emergenza nazionale.
Si tratta di una iniziativa lanciata e sostenuta a livello nazionale da 40 parlamentari, con il supporto dell'intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, presieduto dal deputato Alessandro Caramiello (M5S). Assieme ad Ercolano, tra i promotori di analoghe iniziative con la Fondazione Convivenza Vesuvio, figurano i comuni di Cercola, Terzigno, Ottaviano e Boscoreale.
Attualmente, è bene precisare, il livello di allerta al Vesuvio è verde, ossia non si registra alcun fenomeno anomalo. I terremoti che si registrano sporadicamente con epicentro al Vesuvio, come spiegato dall'Ingv a Fanpage.it, sono legati al collassamento del cratere su sé stesso e all'abbassamento del cono.

Caramiello (M5S): "Accordi per tutti i 25 comuni vesuviani della zona rossa"
Il parlamentare Alessandro Caramiello (M5S):
"Questa mattina, dopo i comuni vesuviani di Ercolano, Cercola, Terzigno, Ottaviano, è stato firmato un nuovo protocollo d'intesa tra il Comune di Boscoreale e la Fondazione Convivenza Vesuvio. Questo accordo formale mira a garantire che, in caso di emergenza vulcanica, gli abitanti dei 25 comuni della zona rossa del Vesuvio e non solo possano ricevere accoglienza, anziché al Nord, nelle aree interne della Regione Campania o in zone limitrofe, evitando di essere trasferiti in regioni lontane del nord Italia, come previsto dal piano di Protezione Civile Nazionale. Questa iniziativa, cristallizzata in una proposta di legge a mia prima firma, la n.1860, segna un passo importante per la protezione delle comunità vesuviane: l'accordo non solo evidenzia un impegno concreto per la sicurezza della popolazione, ma dimostra anche la volontà di rafforzare i legami tra le comunità regionali e meridionali, promuovendo cooperazione e solidarietà. Si tratta di un'opportunità per trasformare una potenziale crisi in un'occasione per sviluppare sinergie tra le aree vulnerabili della regione.”
La proposta del Comune al Governo
La proposta sarà formalizzata dalla Fondazione Convivenza Vesuvio e inviata al governo nazionale. Ercolano è uno dei 25 Comuni della zona rossa vesuviana, ad alto rischio in caso di eruzione.
Il piano nazionale prevede che in caso di eruzione del Vesuvio, gli abitanti della Zona Rossa dovranno raggiungere prima le aree di attesa gestite dalla Protezione Civile del Comune che si trovano nella VI Municipalità di Napoli di San Giovanni, Barra e Ponticelli:
- campo sportivo Caduti di Brema, via delle Repubbliche Marinare, a Barra;
- stadio comunale Ascarelli, via Argine, a Ponticelli;
- stazione della Circumvesuviana di via Bartolo Longo a Barra.
Gli sfollati dalle aree di attesa saranno poi trasferiti dalla Protezione Civile della Regione Campania nelle aree di incontro e da qui nelle altre regioni italiane. Per Ercolano il gemellaggio è con l'Emilia Romagna, a centinaia di chilometri di distanza dalla propria residenza.
Il Comune di Ercolano: "Evacuazione sia in Campania"
Da qui, la proposta del Comune di Ercolano al Governo Meloni. Il sindaco di Ercolano, Buonajuto, ha dichiarato:
"Con questo accordo, proponiamo che la ricollocazione avvenga nelle altre quattro province della Campania, garantendo un impatto minore sulle famiglie e sul tessuto sociale. Grazie a questo protocollo avvieremo una serie di interventi fondamentali: informazione e formazione dei cittadini, accordi con aziende e istituzioni, esercitazioni annuali per garantire la massima preparazione . Questa iniziativa non è solo una risposta al rischio vulcanico, ma un'occasione per rafforzare la collaborazione tra i Comuni campani e costruire una rete di solidarietà territoriale, che prescinde dal rischio vulcanico stesso".
Nunzio Spina, assessore alla Protezione Civile del Comune di Ercolano, aggiunge:
"Un lavoro di oltre un anno e mezzo ha portato alla firma dell'accordo, come ha spiegato. Siamo tra i primi a ratificare questo protocollo e auspichiamo che anche gli altri Comuni facciano lo stesso. Avere un piano di emergenza chiaro e condiviso è essenziale, e poter restare all'interno della propria regione è un grande vantaggio per tutta la popolazione".