Concerto per Pino Daniele in piazza del Gesù, tante proteste: “Uno show tv, non per il popolo”

Doveva essere il concerto per ricordare e celebrare Pino Daniele, nel giorno del suo compleanno e onomastico, il 19 marzo, nell'anno in cui il "mascalzone latino" avrebbe compiuto 70 anni. E invece lo show organizzato in piazza del Gesù nella serata di ieri, ha calamitato proteste e lamentele d'ogni tipo, tanto da essere etichettato dai più arrabbiati come «evento vergogna». Ma perché si è arrivati a tutto ciò? Partiamo dall'inizio. Il concerto dal titolo "Je sto vicino a te Forever", era nato sotto i migliori auspici: organizzato da Nello Daniele, fratello di Pino e musicista, patrocinato e finanziato dalla Regione Campania, in collaborazione con Scabec (Società Campana Beni Culturali), e con il patrocinio del Comune di Napoli, sarà anche trasmesso su Rai Due ad aprile.
Uno dei temi è proprio quest'ultimo: secondo molti si trattava di un concerto pensato solo per la tv, non per la gente in piazza. C'erano posti riservati sotto il palco, c'era una grossa torretta per illuminazione e riprese televisive a ostacolare la visuale e poi – per motivi di sicurezza – un "buco" nella piazza, con tanto di barriera di transenne, separava i tantissimi non prenotati e non "riservati" (circa 400 i posti a sedere), il popolo, in pratica, che poteva a stento ascoltare l'evento musicale.
E forse nemmeno ascoltare decentemente: l'impianto acustico era "settato" per l'evento televisivo, non per raggiungere la piazza nella sua totalità. Non solo. Dicono i presenti che la guglia dell'Immacolata in piazza del Gesù nella sua maestosità ovviamente oscurava la visione dell'evento a decine di persone. Le foto circolate nella serata di mercoledì 19 parlano chiaro. Sul palco si avvicendavano tanti artisti: Mario Biondi, 99 Posse, Serena Autieri, Tullio De Piscopo, Michele Zarrillo, Gigi Finizio, Morgan, Francesco Baccini, solo per citarne alcuni.
Le testimonianze di chi era in piazza del Gesù

Da piazza del Gesù, invece, molti sono andati via delusi, acclarata l'impossibilità di godersi l'evento (peraltro in una serata davvero fredda) e di non potere né ascoltare né vedere decentemente gli artisti sul palco: «Capisco la sicurezza, ma a tutto c'è un limite», scrive Massimiliano Zinno su Facebook, dove con foto e video documenta quanto accaduto, a partire dalle proteste dei residenti. Il racconto di Maria Giovanna Castaldo è dettagliato: «Già da giorni la piazza era occupata da tir e transenne, con grande disagio non solo per i disabili ma per tutti i cittadini. […] Mi sono detta: "Per Pino, ogni sacrificio va bene!" Tuttavia il concerto era per pochi eletti: 400 persone sedute, il resto oscurato da pannelli e non si riusciva a sentire nulla: un vero paradosso un concerto che non si riesce a sentire bene». Gerardo Rusciano, agronomo e anima di una delle aziende agricole più note in città era in piazza e pubblica una foto in cui mostra che non vedeva praticamente nulla: «Non doveva essere fatto lì».
Argomenta – sempre con foto – Vincenzo De Lucia: «La cosa più squallida erano i wc chimici, posizionati in mezzo a quel poco di piazza rimasta. C'erano piazze come quella del Carmine piazza Dante che avrebbero potuto ospitare l'evento. Questo – continua pubblicando una foto – era il biglietto da visita di chi veniva da via Cisterna dell'Olio».

Pasquale Langella, editore libraio a Port'Alba, rimarca amareggiato: «I video che stanno arrivando da piazza del Gesù sono la prova di un preannunciato fallimento. Un concerto per pochi, in una piazza per pochi… Pino è unione, lo sto dicendo da giorni. Tutto il resto è business». «A Pino – hanno scritto molti sui social – non sarebbe piaciuto».

Nel pomeriggio il caso diventa politico: l'ex sindaco Luigi de Magistris si lancia all'attacco dell'attuale primo cittadino Gaetano Manfredi: «Mentre Napoli ricorda Pino Daniele che unisce il popolo e che con la sua musica ha abbattuto confini e recinti – scrive – Manfredi consente che quello che doveva essere un concerto per la gente senza discriminazioni, venisse invece realizzato in una gabbia a piazza del Gesù solo per pochi, chiusi in un cortile di ferro, con il popolo tenuto fuori. Un sindaco anti napoletano Napoli non l’aveva mai avuto».
La replica di Nello Daniele: forse serviva una piazza più grande
Nello Daniele, uno dei fratelli di Pino, l'unico che oltre il cantautore scomparso dieci anni fa ha intrapreso la carriera artistica, era tra i promotori dell'evento. E oggi sui suoi canali social tenta di arginare le polemiche:
Volevamo che fosse ( come sempre) un semplice concerto live senza sedie e senza preferenze ma dare la possibilità a tutti di assistere oggi è una vera una impresa. Ma nonostante tutto ieri sera in piazza del Gesù è stata una magia, un concerto pieno di emozione e calore, nonostante il freddo e qualche difficoltà logistica.
Forse sarebbe servita una piazza più grande, è vero… ma l’amore per quel luogo e per voi che siete stati lì ha prevalso su tutto.
So che molti di voi hanno manifestato, giustamente, un po’ di disagio per la gestione degli spazi e me ne dispiace. Ma è in vigore una legge per la sicurezza delle piazze!
Chiedo scusa se l’organizzazione non è stata perfetta, ma vi assicuro che l’intento era solo quello di condividere con voi una serata speciale, in un luogo che porto nel cuore. Poi chi vivrà, vedrà. La verità uscirà sempre a galla, tranquilli.
