Perché è stato ucciso il 20enne Emanuele Durante? Indagini puntano sulle baby-paranze di Napoli centro

Gli si sarebbero affiancati in scooter mentre era in auto con una ragazza, lo avrebbero colto di sorpresa e gli avrebbero sparato. Dinamica da agguato di camorra, ma situazione ancora tutta da chiarire per la morte di Emanuele Durante, il 20enne ucciso sabato pomeriggio in via Santa Teresa degli Scalzi, nel centro di Napoli. Le indagini sono affidate ai carabinieri, che stanno ricostruendo ultime ore e frequentazioni del ragazzo: l'omicidio potrebbe inquadrarsi negli scontri tra baby-paranze del centro storico.
L'omicidio in via Santa Teresa degli Scalzi
Il ragazzo è stato colpito nei pressi di un distributore di benzina. Ad accompagnarlo in ospedale sarebbe stata la ragazza che era con lui, insieme ad un passante; nonostante la corsa verso il Pellegrini, il ragazzo è deceduto. Durante aveva dei precedenti di polizia risalenti ad alcuni anni fa, per reati di droga e contro il patrimonio, ma per gli inquirenti non era legato alla criminalità organizzata. Proveniva da una famiglia problematica, conosciuta agli assistenti sociali; quando i genitori si erano separati, il ragazzo era andato a vivere col padre, che successivamente era finito per un periodo in carcere. Quando frequentava le elementari era stato seguito nella Scuola della pace della Comunità di Sant'Egidio.
Le guerre tra paranze di giovanissimi
Il ragazzo conosceva Arcangelo Correra, il 19enne centrato da una pallottola alla testa la notte del 9 novembre nei pressi di via dei Tribunali: i due compaiono in una "storia" Instagram insieme. Per quell'omicidio si è costituito un altro giovanissimo, Renato Caiafa: il proiettile sarebbe partito per errore mentre gli mostrava una pistola appena trovata a terra.
Al momento si tratta solo di una ipotesi, ma gli inquirenti non escludono un collegamento con la morte di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso pochi giorni prima, nella notte del 24 ottobre, in quello che sarebbe uno scontro a fuoco tra due paranze di giovanissimi, una proveniente dal Rione Sanità e l'altra dal quartiere Mercato.

Il procuratore Gratteri: "Sempre più giovani coinvolti"
"Man mano che passa il tempo vediamo sempre più giovani morire o commettere reati o anche a capo di organizzazioni criminali. È un trend che riguarda il mondo occidentale, l'Italia, la Campania e Napoli". Così Nicola Gratteri, Procuratore di Napoli, a margine del Rapporto Ecomafia, rispondendo ai giornalisti sull'omicidio di Emanuele Durante.
"Venti anni fa – ha proseguito Gratteri – ogni anno, venivano ammazzate 300/400 persone. Adesso, di meno. Quindi, la situazione è migliorata rispetto a venti anni fa. Bisogna sempre studiare e ricordare la storia per capire il presente e per capire dove eravamo venti, dieci anni fa, e dove siamo oggi". La situazione può migliorare ulteriormente, ha concluso Gratteri, "se ci sono più uomini e mezzi e soprattutto più telecamere. Se si spendono soldi per installare telecamere anche nelle periferie e nelle province".