Ingv spiega perché ai Campi Flegrei l’attività sismica proseguirà ma non ci sono segnali di eruzione imminente

Come è ormai noto, la scossa di magnitudo 4.4 verificatasi nella notte tra il 12 e il 13 marzo nei Campi Flegrei è stata la più intensa mai registrata nella caldera, che è stata in realtà attraversata da uno sciame sismico costituito da ben 44 terremoti. Partendo proprio da questo evento sismico intenso, l'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha analizzato la situazione attuale del bradisismo, il fenomeno sismico che contraddistingue i Campi Flegrei – caratterizzato da abbassamento e sollevamento del suolo – e degli scenari attesi. L'Osservatorio Vesuviano ha ribadito ancora una volta che ci si aspetta ulteriori terremoti nella caldera, ma che non vi sono segni di una eruzione imminente.
Nella fattispecie, così come è accaduto nelle precedenti crisi bradisismiche (1969-1972 e 1982-1984), anche in quella attuale, iniziata nel 2005 e con molti punti di contatto con le crisi passate, il sollevamento del suolo e l’attività sismica sono destinati a proseguire, rendendo possibili nuove scosse di intensità comparabile o superiore a quella registrata alle prime luci di ieri. Gli ultimi dati, inoltre, hanno rivelato che la velocità di sollevamento, nelle ultime settimane, è aumentata, passando dai 10 millimetri al mese registrati a partire dall'estate 2024 a 30 millimetri al mese. "Nel quadro generale in cui deformazioni e sismicità ai Campi Flegrei continuano a essere strettamente associate, il terremoto di magnitudo Md 4.4 di ieri si inserisce in un contesto di tasso di sollevamento in rapido aumento che invece non era stato rilevato in occasione dell’evento di pari magnitudo del 20 maggio 2024" comunica l'Osservatorio Vesuviano.
Nonostante, dunque, il sollevamento del suolo e gli eventi sismici siano destinati a perdurare, come detto, tenendo conto delle rilevazioni costanti effettuate dall'Osservatorio Vesuviano, non si evidenziano segnali che si possa verificare una imminente eruzione nei Campi Flegrei. Non si rilevano, infatti, movimenti di magma verso la superficie né anomalie geofisiche significative.