Whatsapp trascrive i vocali in italiano. Ma se sono in dialetto napoletano non c’è niente da fare
Il test è inconfutabile, poiché effettuato con una delle canzoni napoletane più belle dell'epoca moderna: "Napule è", di Pino Daniele. «Napule è mille culure, Napule è mille paure», l'incipit più dolce e sognante non fa né caldo né freddo all'intelligenza artificiale che domina la funzione «trascrivi audio» di Whatsapp.
Già: da qualche giorno l'app di messaggi più nota al mondo e la più usata in Italia ha una nuova funzione, già presente in altre app come Telegram: quella di ascoltare e trascrivere i messaggi vocali. Ovviamente la funzionalità va attivata e siccome è multilingua va settata nella lingua in cui si ricevono più frequentemente gli audio da parenti, amici, colleghi, clienti, contatti di lavoro, conoscenti.
Abbiamo provato a sperimentarla ricreando un audio con la canzone più nota di Pino Daniele. Risultato: la nuova feature dell'applicazione di Meta s'infrange dinanzi ad una barriera enorme: la difficoltà di decifrare il dialetto napoletano, con le sue inflessioni, rendendolo in modalità testo. Niente da fare con le canzoni, ma nemmeno parlando in dialetto senza musica: l'app riconosce una parola su dieci che siano discorsi normali o i classici vocali Whatsapp tutti in dialetto, di quelli che poi diventano popolari sugli altri social perché sono coloriti (usando un eufemismo) o particolarmente volgari.