Angela Celentano e la proroga delle indagini sulla pista turca, la delusione della famiglia: “L’abbiamo saputo dai media”
È arrivata ieri, giovedì 12 dicembre, la notizia che la Procura di Napoli aveva deciso di prorogare, per altri 120 giorni, le indagini sulla cosiddetta pista turca sulla scomparsa di Angela Celentano, la bimba di 3 anni scomparsa nel nulla sul Monte Faito il 10 agosto del 1996; secondo le ultime risultanze, infatti, la ormai 31enne vivrebbe sull'isolotto di Buyukada, in Turchia. A distanza di alcune ore dalla notizia, l'avvocato Luigi Ferrandino, legale della famiglia di Angela Celentano, esprime tutta la delusione dei genitori per non aver ricevuto la notizia dalla magistratura, ma per aver appreso della proroga delle indagini dagli organi di stampa.
In una lettera scritta dalla famiglia tramite il legale, e indirizzata al gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci, che ha deciso per la proroga delle indagini, si legge: "Ancora una volta apprendiamo dai mezzi di informazione notizie che attengono alle indagini relative alle ricerche in Turchia di Angela. È di poche ore fa la notizia che Lei avrebbe concesso un'ulteriore proroga di 120 giorni per l'espletamento di indagini suppletive in Turchia. Nei suddetti articoli si legge un virgolettato che viene ripreso dal suo provvedimento di proroga ‘nonostante il sollecito del Ministero di Giustizia Italiano nulla è pervenuto dalla Turchia'".
"Catello Celentano e Maria Staiano – continua l'avvocato Ferrandino – seppure grati per la tenacia della magistratura nel proseguire le ricerche della figlia, sono a chiederle per il futuro di avere la sensibilità, per due genitori che cercano la figlia da quasi trent'anni, di comunicare agli stessi lo stato delle indagine, al fine di evitare l'imbarazzo ed il dolore di apprendere la notizia dai media".