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Nuova fogna nella Gaiola, ok al progetto: ma i comitati dicono no. Anche Liberato contro: “Salviamola”

Approvato il progetto per il raddoppio degli scarichi fognari nella Zona Speciale di Conservazione Gaiola-Nisida. Il CSI Gaiola Onlus: “Disastro per la città”. Il cantante Liberato: “SAVE a’Gaiola”
A cura di Pierluigi Frattasi
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A sinistra lo striscione alla spiaggia della Gaiola. A destra il post di Liberato su IG
A sinistra lo striscione alla spiaggia della Gaiola. A destra il post di Liberato su IG

Approvato il progetto per il raddoppio degli scarichi fognari di troppopieno in mare nella Zona Speciale di Conservazione Gaiola-Nisida. La Commissione Pniec/Pnrr, alla quale spetta il compito di esprimere il parere conclusivo sulla procedura di valutazione di Impatto ambientale ed incidenza ambientale relativamente al progetto del PRARU Bagnoli-Coroglio, infatti, ha dato parere positivo. Il nuovo scolmatore fognario, insomma, sorgerà a pochi passi dalla spiaggia della Gaiola, area marina protetta, finora paradiso naturale per canoisti e bagnanti, andando a raddoppiare il bypass dell'Impianto di pretrattamento acque reflue di Coroglio, poco distante, attualmente sottodimensionato rispetto al carico di acque reflue che proviene dal collettore ASA (Arena Sant'Antonio): quando piove, infatti, spesso esonda, provocando grosse chiazze marroni a mare.

L'ira dei comitati contro lo scolmatore fognario alla Gaiola

L'approvazione del progetto ha sollevato la reazione indignata dei comitati che già da tempo hanno espresso la propria contrarietà alla realizzazione del raddoppio fognario così vicino all'area marina protetta, dove si trova uno dei tre banchi di Posidonia conososciuti di Napoli, oltre a scogliere e grotte marine di fascino indiscusso, che potrebbero essere messi a rischio. L'Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola ha espresso 3 pareri tecnici negativi al progetto di cui uno nel 2021 alla conferenza di servizi e ben due tra 2023 e 2024 nell'ambito della procedura di incidenza ambientale. Ma il progetto è andato avanti e adesso è stato approvato.

L'appello di Liberato: "SAVE a'Gaiola"

Molto critico il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus (CSI Gaiola Onlus), organizzazione non profit che si occupa di Ricerca e Divulgazione scientifica per la tutela e valorizzazione dell'ambiente marino-costiero, che lancia l'allarme: "A rischio l'ecosistema". All'appello si è unito anche il cantante LIBERATO, che su Instagram ha pubblicato una story con l'appello "SAVE a'Gaiola".

CSI Gaiola Onlus in un post sui social scrive:

Il progetto di raddoppio degli scarichi in mare nella Zona Speciale di Conservazione Gaiola-Nisida è stato approvato. La Commissione Pniec/Pnrr, cui spettava il compito di esprimere il parere conclusivo sulla procedura di valutazione di Impatto ambientale ed incidenza ambientale relativamente al progetto del PRARU Bagnoli di Raddoppio degli scarichi fognari di troppopieno nella Zona Speciale di Conservazione Gaiola-Nisida, ha dato parere positivo.

Nonostante ben 2 dettagliate Relazioni tecniche di parere negativo espresso dal Parco. Nonostante le 88 motivate Osseravazioni contrarie pervenute dal mondo della Ricerca scientifica, dell'Università, della Cultura, delle Associazioni e della società civile che si erano mobilitati in massa partecipando democraticamente all'Avviso pubblico del MASE di Luglio scorso. Nonostante le oltre 8.000 firme raccolte dal Coordinamento Tutela Mare, costituito da 15 Associazioni territoriali, per chiedere con forza di fermare questo folle progetto.

E conclude:

Non è solo una notizia disastrosa per la nostra Città, il nostro mare e la nostra comunità, ma è una notizia disastrosa per il nostro Paese tutto perché rappresenta un precedente gravissimo, dove le prioritarie e fondamentali esigenze di tutela dell'ambiente, della biodiversità e della salute umana, suggellate da norme e vincoli nazionali ed europei, vengono ignorate e calpestate in nome di altre tipologie di interessi…Il PRARU di Bagnoli poteva e doveva essere l'occasione aspettata da tante generazioni di napoletani per risolvere per sempre con interventi strutturali illuminati e lungimiranti le annose problematiche del mare di Napoli e rimediare ai tragici errori del passato. Invece si è scelto di perseverare ciecamente sullo stesso anacronistico tracciato.

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