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Blitz contro i Lo Russo: i Rolex per riciclare, investimenti in criptovalute e a Dubai

Oscar Pecorelli, detto “‘o Malommo”, riferimento dei clan dei “Capitoni”, avrebbe usato 42 orologi preziosi per riciclare denaro; l’uomo alla guida del clan benché fosse detenuto da anni.
A cura di Nico Falco
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Gli orologi di lusso, con le buone conoscenze, sono come i soldi contanti. Anzi, sono anche meglio: allacciati al polso, passano i controlli e una volta a destinazione ci vuole un attimo a "cambiarli" in banconote. Stratagemma che, per gli inquirenti, era diventato legge per Oscar Pecorelli, classe 1979, detto "‘o Malommo", e per la moglie, Mariangela Carrozza, 43 anni: ne avrebbero utilizzati 42, in prevalenza Rolex, per riciclare i guadagni delle attività illecite. La circostanza emerge dall'ordinanza eseguita ieri contro il clan Lo Russo di Miano: 19 misure cautelari, eseguite da Polizia e Carabinieri, e sequestro di beni per 8 milioni di euro, eseguito dalla Guardia di Finanz.

I Rolex sequestrati al boss dei Lo Russo

Nella "collezione" di Pecorelli c'erano anche un Rolex Yacht Master in oro rosa, da 22mila euro, Rolex Daytona in acciaio e oro e anche un Rolex Daytona in oro bianco e brillantini; gli orologi venivano messi in vendita anche online, attraverso siti specializzati. Secondo gli inquirenti l'uomo, ritenuto riferimento del clan dei "Capitoni", investiva in questo "bene rifugio" per ripulire il denaro. Il sistema è quello che aveva raccontato a Fanpage.it Alfredo Fabbrocini, ex capo della Squadra Mobile di Napoli e oggi Questore della Bat (Barletta, Andria, Trani): rivendere gli orologi è molto facile, e i soldi possono essere ripuliti con una perdita del 20% che, in logiche di riciclaggio, è praticamente un affare.

Gli affari a Dubai e le criptovalute

Uno degli orologi, un Rolex Chronograph in ceramica, era stato acquistato a Dubai da un delegato di Pecorelli. Per il pagamento l'uomo si era servito di un esperto informatico e di un conto corrente intestato alla moglie ed erano stati effettuati quattro bonifici per complessivi 43.500 euro trasformati in criptovaluta; l'orologio era stato successivamente messo in vendita su un sito specializzato per 57mila euro.

Ma gli affari del "Malommo" non si limitavano certo agli orologi di lusso: nonostante fosse da anni detenuto, dal carcere di Opera, a Milano, riusciva a impartire ordini tramite un cellulare nascosto, come testimoniano le conversazioni intercettate dalla dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza, fino al aprile 2023, e dai carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri nell'anno in corso.

Poi, le aziende, intestate da prassi a prestanome: con quelle evadeva l'Iva per decine di milioni di euro. E c'era, ancora, l'usura, con interessi sui prestiti che sfioravano il 30%. La moglie si sarebbe occupata dei summit di camorra, che avrebbe organizzato tramite WhatsApp e Skype (successivamente anche con altre applicazioni come Teams, Google Duo e Webex) e a cui avrebbero preso parte i vertici del clan.

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