Napoli dice sì ai referendum: catena umana in piazza con De Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, guida una catena umana in piazza del Plebiscito contro l’energia nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento. La città si mobilita per ricordare a tutti che ai referendum 2011 bisogna votare sì per dire no.
La lunga festa di Napoli per i referendum 2011 comincia sotto il sole cocente del pomeriggio partenopeo. Piazza Trieste e Trento, alle spalle dell'enorme piazza del Plebiscito, comincia a riempirsi di stand e di un piccolo palchetto. Poche sedie e poche persone che aspettano. L'evento è stato organizzato in fretta, su quell'onda emotiva che smuove Napoli da quando Luigi De Magistris è stato eletto sindaco con un sogno e un programma nuovi per la città. Il nuovo sindaco è atteso per la serata, ma nel frattempo si comincia a fare informazione. Tanto attivismo, una realtà inedita per una città che fino a qualche settimana fa era giudicata apatica e stanca. Voglia di informare e informarsi, contro quella cappa di omertà e censura che i media tradizionali hanno imposto sui quesiti referendari, volendo forse favorire l'astensionismo. Ma a vedere tanta voglia di partecipazione, il quorum – che manca ad una consultazione referendaria dal 1995 – non è mai stato così vicino.
“ Bisogna votare SI per dire NO! ”
Comitato Referendario
Privatizzazione dell'acqua, ritorno al nucleare e legittimo impedimento: queste le parole d'ordine. Ovviamente, le grandi questioni nazionali sono molto più complesse dei titoli stringati, ma per la piazza basta sapere questo. Eppure, c'è ancora tanta gente che non ha capito come votare. L'astrusa forma del referendum abrogativo rende necessario votare con un "sì" per dire "no", come spiegato nella videoguida al voto realizzata da Fanpage.it e dai Jackal. Così, l'obiettivo di tutti gli attivisti in piazza è far capire che bisogna barrare la casella del SI per cancellare queste "assurde" leggi.
Presenti gli stand di Legambiente e del Wwf, del movimento "Se non ora, quando" contro il precariato e le forme di discrimizione sul lavoro, banchi informativi del Forum nazionale dei movimenti per l'acqua bene comune e dei movimenti studenteschi. Uno strano collage di esperienze e associazioni unite insieme non soltanto da una battaglia comune – quella per i quattro sì per i referendum – ma anche dal sogno condiviso di Luigi De Magistris, neo-sindaco di Napoli. Ragazzi giovani, attivisti di una certa età, tutti insieme per gridare il rifiuto all'energia nucleare e alla privatizzazione dell'acqua. Nota di colore, quando si chiede loro cosa pensino del quesito sul legittimo impedimento, c'è chi si trincera dietro un "no comment", chi afferma che la propria organizzazione "non prende posizione su questi argomenti". Soltanto il movimento "Se non ora, quando" riporta nel proprio stand un piccolo cartello in cui si afferma che "la legge è uguale per tutti, vota sì contro il legittimo impedimento".
“ Sarà raggiunto il quorum, andrà a votare il 72% dei cittadini ”
Angelo Genovese, docente universitario
La partecipazione è buona: non oceanica come nelle ultime manifestazioni a favore del sindaco Luigi De Magistris, ma discreta – vista anche la fretta con cui è stato allestito l'evento. Sul palchetto si alternano le performace di artisti locali come Capone & Bung Bangt agli interventi degli attivisti. I temi centrali, ovviamente, sono il pericolo del nucleare e il valore dei beni comuni come l'acqua. Le tragedie atomiche di Chernobyl e Fukushima hanno profondamente colpito i cittadini e il referendum per l'abrogazione delle norme sul ritorno dell'Italia all'energia nucleare è stato il più osteggiato dei quattro. Più osteggiato dal governo finanche dello stesso quesito per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento. Il quesito sul nucleare agisce da traino e porta la gente in strada e alle urne. Qualcuno che si intende di partecipazione e attivismo azzarda una profezia: "Sarà raggiunto il quorum, andrà a votare il 72% della popolazione".
“ Istituiremo l'assessorato ai beni comuni per la tutela di acqua, mare e aria ”
Luigi De Magistris
All'arrivo di Luigi De Magistris la piazza irrompe in un applauso, mentre la calca di fotografi e operatori televisivi si fa impenetrabile attorno all'appena eletto sindaco di Napoli. Dopo un breve giro per gli stand, assieme ai membri dei comitati si reca in piazza del Plebiscito. Qualche centinaio di persone, mano nella mano, formano una catena umana che riesce a circondare tutto il perimetro davanti il Palazzo Reale. Il sindaco De Magistris guida la catena, svolazzano bandiere a favore dell'acqua pubblica e che ripudiano l'energia nucleare a favore delle fonti rinnovabili. Interrogato dai cronisti, il primo cittadino accusa il centrodestra di aver proposto la costruzione di una centrale nucleare a Bagnoli prima della tragedia di Fukushima. Alla domanda "come tutelare ulteriormente l'acqua come bene comune, visto che nello statuto del Comune di Napoli è già sancita la pubblicità del servizio?", De Magistris risponde con un impegno concreto: "L'acqua è un bene comune, ma lo sono anche l'aria e il mare. Istituiremo un assessorato per la tutela di tutti i beni comuni". Infine, da ex-pm, giudica la legge sul legittimo impedimento "un obrobrio giuridico, il presidente del Consiglio dovrebbe ricordarsi che la legge è uguale per tutti". E così Napoli grida il proprio SI ai Referendum.