Mostra quadri falsi di Modigliani, l’esperta: “Anche le cornici erano taroccate”
Tutto falso. E organizzato scientificamente. Questo è quanto sostiene Isabella Quattrocchi, l'esperta nominata dalla Procura di Genova per la consulenza sulle ventuno opere attribuite ad Amedeo Modigliani, esposte a Palazzo Ducale in una mostra chiusa in anticipo rispetto alla data ufficiale, il 14 luglio scorso e poi sequestrate dagli inquirenti che indagano per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d'arte e riciclaggio. Ma c'è di più, secondo la perita nominata dalla procura: la mostra sarebbe stata organizzata in maniera consapevole in questo modo, nonostante gli organizzatori si definiscano sin dall'inizio di questa vicenda parte lesa:
La mostra con i quadri falsi di Modigliani a Genova? Era programmata così. Per scoprirlo mi è bastato fotografare ogni pezzo sia davanti, sia dietro. Chi se n'è occupato prima di me, invece, si è basato su scatti che gli sono stati forniti. Un altro particolare importante, poi, è che la mostra era buia ed evidentemente non era un caso. Non c'era un'illuminazione generale: erano illuminati solo i dipinti. Ma su ognuno c'erano tre dita di vernice sopra, pesante, massiccia. È come quando per strada s'incontra un'auto con gli abbaglianti accesi: si viene accecati e si vede tutto più confuso.
A domanda specifica da parte dei Pm, che iniziarono l'indagine dopo la segnalazione dell'esperto Carlo Pepi, Isabella Quattrocchi ha stabilito con la sua perizia che ben venti opere sulle ventuno sono "grossolanamente falsificate" giudicando false anche le cornici delle opere. Adesso, però, le ombre si allungano non solo sui quadri ma anche su chi ha allestito la mostra che, secondo le dichiarazione rilasciate dalla Quattrocchi, sapeva benissimo che si trattava di falsi.