Mose, Galan chiede patteggiamento a 2 anni e 10 mesi per avere i domiciliari
L'ex Governatore del Veneto Giancarlo Galan ha chiesto il patteggiamento nel processo a suo carico per corruzione relativo all'inchiesta sullo scandalo Mose. Attraverso i sui legali Galan infatti ha presentato alla procura di Venezia un'istanza di patteggiamento a due anni e dieci mesi di reclusione e con una multa di 2,6 milioni di euro. Nella stessa richiesta gli avvocati chiedono per il loro assistito l' accesso agli arresti domiciliari. A renderlo noto è la stessa Procura veneziana attraverso una nota firmata dal procuratore capo Luigi Delpino e dall'aggiunto Carlo Nordio. A quanto pare l’istanza sarebbe stata presentata per far uscire dal carcere l'ex Presidente della Regione Veneto rinchiuso da giugno nell'istituto penitenziario milanese di Opera dopo il voto favorevole del Parlamento. Gli avvocati infatti hanno abbinato alla richiesta di patteggiamento "la previsione della confisca per equivalente della somma di 2 milioni e 600.000 euro".
La Procura di Venezia ha dato parere favorevole alla richiesta
I pm titolari dell'accusa sembrano intenzionati a concedere a Galan il ritorno a casa dalla moglie e dalla figlia in attesa degli altri gradi di giudizio. "La sanzione complessiva risponde al fondamentale criterio di rieducazione contenuto nell’Art. 27 della Costituzione, e ai criteri di ragionevolezza ed economia processuale che hanno ispirato il legislatore a introdurre l’istituto del patteggiamento" hanno spiegato infatti i magistrati, aggiungendo: "Questa procura ha inoltrato l’istanza all’ufficio del Gip esprimendo parere favorevole in ragione della congruità della pena, della carcerazione preventiva già sofferta e del suo proseguimento domiciliare".