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Morte Sergio Marchionne

Morto Marchionne, l’ospedale di Zurigo: “In cura per un grave male”. Fca: “Non sapevamo”

L’Ospedale Universitario di Zurigo ha confermato per la prima volta che l’ex amministratore delegato di Fca era un loro paziente: “Sergio Marchionne era un paziente dell’Ospedale universitario di Zurigo. Da più di un anno si era sottoposto a diverse cure per una grave malattia”. Fca commenta: “Non conoscevamo il suo stato di salute”. La famiglia conferma: “Fca sapeva solo che non sarebbe tornato a lavoro”.
A cura di Susanna Picone
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Sergio Marchionne, ex amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles la cui morte è stata annunciata mercoledì, era gravemente malato da oltre un anno, periodo durante il quale ha ricevuto costantemente trattamenti. È l’ospedale di Zurigo a rompere il silenzio con una nota “per evitare ulteriori speculazioni” sullo stato di salute e la scomparsa del top manager italo-americano. “Nonostante tutte le opzioni offerte dalla medicina di avanguardia siano state utilizzate, Marchionne sfortunatamente è deceduto”, ha spiegato l’Ospedale Universitario. “Ne siamo estremamente dispiaciuti ed esprimiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”, così ancora nel comunicato. Per rispettare la privacy di Marchionne e della sua famiglia, i responsabili dell'Ospedale Universitario in Svizzera si erano finora rifiutati di rilasciare qualsiasi dichiarazione sulle condizioni del paziente.

La nota dell'ospedale sulla malattia di Marchionne

La stessa Fca ha rilasciato nei giorni scorsi ben poche informazioni sulle condizioni mediche di Marchionne. Il gruppo aveva detto che l’ex amministratore delegato alla fine di giugno aveva subito un intervento alla spalla ma che poi le sue condizioni sono inaspettatamente peggiorate tanto che sabato scorso la guida dell’azienda è passata a Mike Manley, già responsabile dei marchi Jeep e Ram. “La fiducia dei pazienti nei confronti del ricorso alle migliori terapie possibili e nella discrezione – precisa l'ospedale svizzero nella sua nota – è cruciale per un ospedale. L'Ospedale Universitario di Zurigo attribuisce enorme importanza al segreto professionale, e questo vale per tutti i pazienti e le pazienti. Lo stato di salute è materia dei pazienti e dei familiari. Per questo motivo fino a questo momento l'Usz non ha preso posizione in merito all'ospedalizzazione e al trattamento del signor Sergio Marchionne. Attualmente l'Usz è oggetto di diverse voci tendenziose da parte dei media relativamente alla sua cura”.

Fca: "Non sapevano nulla delle condizioni di salute di Marchionne"

Dopo la nota dell'ospedale svizzero dove era in cura Sergio Marchionne, Fca ha fatto sapere di non essere in grado di commentare le dichiarazioni che arrivano da Zurigo. "Per motivi di privacy sanitaria, la società non aveva conoscenza dei fatti relativi allo stato di salute del Dottor Marchionne", chiarisce in una nota un portavoce della società facendo appunto riferimento alla notizia data dall'ospedale di Zurigo secondo cui il manager era affetto da una grave malattia da oltre un anno. La Società "ha appreso che il Dottor Marchionne aveva subito un intervento chirurgico e ha emesso una dichiarazione al riguardo. Venerdì 20 luglio la Società è stata informata dalla famiglia del Dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto ed annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente", prosegue Fca.

Parla la famiglia di Sergio Marchionne

Parla per la prima volta dopo la nota dell’ospedale di Zurigo anche la famiglia di Sergio Marchionne che in una dichiarazione all'Ansa ha confermato che il Gruppo Fca “non era a conoscenza delle condizioni di salute” dell'ex Ad. “Alla fine della scorsa settimana – si legge nella nota della famiglia del manager scomparso- Fca è stata informata che Sergio Marchionne non sarebbe più stato capace di tornare al lavoro, senza aggiungere altri dettagli”. La famiglia ha ringraziato tutti coloro che hanno mostrato il loro supporto e condiviso il suo dolore e chiede il rispetto della privacy.

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