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Morti e feriti per gli scontri in Egitto: il presidente Morsi sempre più solo

È stata un’altra notte di guerriglia al Cairo tra i sostenitori e gli oppositori di Morsi: secondo quanto rende noto la procura sono 7 le vittime e numerosissimi i feriti. Fuori dal palazzo presidenziale schierati carri armati, intanto tutti i consiglieri del governo si dimettono.
A cura di Susanna Picone
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È stata un’altra notte di guerriglia al Cairo tra i sostenitori e gli oppositori di Morsi: almeno 5 persone sono morte e i feriti sono 446. Fuori dal palazzo presidenziale schierati carri armati, intanto tutti i consiglieri del governo si dimettono.

Update – Il presidente Morsi oggi parlerà alla nazione. In Egitto la tensione resta alta, ci sono ancora degli scontri tra i sostenitori e gli oppositori di Morsi, e intanto anche il presidente della tv di Stato, Essam el Amir, ha presentato le sue dimissioni per protestare contro “la gestione del Paese”. I soldati fuori dal palazzo presidenziale invitano alla calma entrambe le fazioni sperando in un ritorno alla tranquillità. E, secondo quanto fatto sapere da un collaboratore, oggi Morsi parlerà alla nazione in televisione. La fonte ha aggiunto che il presidente dovrebbe lanciare un appello al dialogo con l’opposizione, ma non ha fatto riferimento a particolari proposte.

Il bilancio di quanto accaduto nella giornata di ieri e nel corso di questa notte in Egitto è drammatico: nelle strade del Cairo ci sono stati degli scontri violenti tra i manifestanti che da giorni si oppongono al decreto e alle decisioni del presidente Morsi e i suoi sostenitori che, chiamati dai Fratelli Musulmani, hanno provato ad allontanarli. Secondo quanto rende noto la procura, che sta indagando sugli incidenti di ieri, sarebbero sette le vittime degli scontri di ieri. L'agenzia di stampa ufficiale Mena aveva dato notizia di oltre 400 feriti. Inoltre, ne dà notizia ancora la procura, sono 305 le persone arrestate. Le due fazioni si sono affrontate per tutta la notte nei pressi del palazzo presidenziale lanciando sassi, bottiglie incendiarie ma facendo ricorso anche a colpi di arma da fuoco. Alcune delle vittime infatti, secondo quanto confermato dal Ministero della Sanità, presentano lesioni da proiettili. E dopo la notte di guerriglia stamane le strade del Cairo si presentano più calme, anche se ovunque sono rimasti sassi e i segni degli scontri. Inoltre, davanti al palazzo del presidente, sono stati schierati alcuni carri armati e camionette utilizzate per il trasporto delle truppe militari.

“Di Morsi tutta la responsabilità delle violenze” – Tanti i manifestanti pro-Morsi che ancora si trovano nei paraggi, per continuare a sostenere il presidente egiziano. Alcuni di loro sono intenti, nelle strade nei pressi del palazzo, a leggere il Corano. E in questo clima di morte e forte tensione il presidente rimane comunque sempre più solo: tutti i suoi consiglieri, uno dopo l’altro, hanno annunciato nelle ultime ore alla stampa le loro dimissioni, alcuni di loro lo avevano già fatto dopo il suo contestato decreto. E mentre l’opposizione guidata da El Baradei attribuisce tutte le colpe del sangue versato al presidente, continua a chiedere il ritiro del provvedimento e la cancellazione del referendum che, nonostante la guerriglia, ieri è stato confermato per il prossimo 15 dicembre. Secondo El Baradei il regime di Morsi “perde legittimità giorno dopo giorno” ma l’opposizione è pronta al dialogo se cancellerà quel decreto col quale si è aumentato i poteri presidenziali.

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