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Morte Imane Fadil: oggi il prelievo tessuti, poi autopsia per capire se è stata avvelenata

I consulenti nominati procederanno a prelevare porzioni di tessuti degli organi interni della ragazza per verificare l’eventuale presenza di attività radioattiva. I familiari: “Sappiamo nome e cognome della persona con cui Imane andò a cena prima di stare male”.
A cura di Biagio Chiariello
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Iniziano a minuti i prelievi sul corpo di Imane Fadil, uno delle testimoni chiave del processo Ruby, morta in circostanze misteriose a Milano lo scorso primo marzo. Come è stato confermato dai vertici della Procura, stamani i consulenti nominati procederanno a prelevare porzioni di tessuti degli organi interni della ragazza per verificare l'eventuale presenza di attività radioattiva. Quindi, a seconda del risultato degli esami, si effettuerà l'autopsia vera e propria con le opportune attrezzature ed eventuali schermature. La data dell'esame, che verrà eseguito con una serie di precauzioni particolari e con l'aiuto della strumentazione dei vigili del fuoco a tutela dei medici legali, non è ancora stata fissata.

Avvelenamento o malattia rara

Imane Fadil potrebbe essere morta per avvelenamento o anche per una malattia rara. Due ipotesi, hanno fatto sapere i pm, che "hanno pari dignità". È quanto hanno spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio che coordinano le indagini sul caso della modella marocchina. Gli esami su sangue e urina della modella marocchina, deceduta a 34 anni dopo un mese di ricovero nella clinica Humanitas, hanno accertato l'elevata concentrazione di metalli pesanti.

I familiari: "Sappiamo con chi andò a cena prima di stare male"

"Le hanno mangiato la vita già una volta otto anni fa. Siamo sconvolti, distrutti dal dolore. Non crediamo a nessuno", ha raccontato Sam, il fratello di Imane, a Il Fatto Quotidiano. E sua sorella Fatima: "L’hanno uccisa veramente". Anche Cosimo, il marito della sorella, ricorda il periodo prima della morte di Imane: "Fu lei a chiamarci a fine gennaio. Ci disse che era stata ricoverata perché aveva dei dolori molto forti allo stomaco". Quando andarono a trovarla all’Humanitas di Rozzano trovarono una donna "davvero malandata Era un cadavere, soffriva terribilmente — rivela Cosimo —. Come è possibile che una donna giovane e attiva come lo era lei si fosse ridotta così in un mese?". Il cognato parla anche dell’ultima cena della ragazza prima del ricovero: "Conosco nome e cognome della persona con cui Imane uscì", ma quando gli viene chiesto di rivelare l’identità, afferma: "Preferisco non rispondere".

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