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Morte Imane Fadil, dalle prime analisi “non c’è nessuna traccia di radioattività negli organi”

È sempre più giallo sulla morte di Imane Fadil, la modella 34enne testimone chiave nel processo Ruby Ter, in cui è imputato Silvio Berlusconi. Dalle prime analisi, effettuate prima dell’autopsia vera e propria, è emerso che “non c’è alcuna traccia di radioattività sulla salma”. Intanto, fonti investigative spiegano che neppure nella sua casa “sono state trovate sostanze sospette”.
A cura di Ida Artiaco
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Gli esperti non hanno trovato alcuna traccia di radioattività sul cadavere di Imane Fadil, l'ex modella 34enne e testimone chiave nel processo Ruby Ter che vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari. È questo il risultato delle prime analisi svolte durante la giornata di giovedì 21 marzo sui campioni prelevati con le biopsie di reni e fegato. I carotaggi sulla salma della ragazza hanno richiesto un lavoro di ore e ore. Al momento, sono state effettuate misurazioni solo sui tessuti e non sui liquidi. Ora la Procura dovrà decidere come procedere. Il test era propedeutico allo svolgimento dell'autopsia vera e propria, la cui data è ancora da fissare, così come è ancora da capire se saranno richieste verifiche supplementari.

Intanto, fonti investigative spiegano che neppure nella sua casa "sono state trovate sostanze sospette che possano spiegare la presenza di valori alti, ma non letali, di metalli nel corpo dell'ex modella". Gli inquirenti hanno sottolineato di averle cercate, "ma non abbiamo trovato nulla", che possa ricondurre ad antimonio, cadmio, molibdeno e cromo trovato nel sangue trasfuso due volte e nelle urine. Alcune sostanze, in forma di sale, non sarebbero così difficili da reperire, ma non c'è alcuna traccia che la giovane le abbia assunte volontariamente. "Il suo stile di vita non giustifica valori particolari di metalli", non anomali per chi lavora per anni a contatto con certe sostanze. Sulla morte sospetta di Imane, su cui indaga la procura di Milano con l'ipotesi di omicidio volontario contro ignoti, restano al momento aperte tre ipotesi: il decesso legato alla presenza di elementi radioattivi, che però le ultime analisi sembrano far venir meno, la morte per avvelenamento da metalli o una malattia rara.

Si ricordi che la ragazza era stata ricoverata all’Humanitas di Rozzano il 29 gennaio, dove era arrivata lamentando dolori al ventre, vomito e senso di stanchezza ed è deceduta il primo marzo, anche se la notizia è stata diffusa solo una decina di giorni dopo. Prima del decesso, la ragazza avrebbe confidato ai suoi medici il timore di essere stata avvelenata. Al momento si sa solo che il suo midollo osseo non era più in grado di produrre globuli bianchi e che reni e fegato erano distrutti. La prima diagnosi che viene fatta in merito al decesso è quella di una grave "aplasia midollare". Ma ulteriori analisi e test tossicologici rivelano che nei suoi tessuti vi sono livelli di radioattività ben oltre i limiti di guardia. I metalli individuati, a quanto si apprende, sono cadmio e l'antimonio. Ma sono ancora molte le zone d'ombra sul caso della scomparsa della giovane modella, diventata famosa per aver per prima raccontato delle cene galanti ad Arcore con Silvio Berlusconi e per questo testimone chiave nel processo Ruby Ter.

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