Utilizzare il Fondo Salva stati da 456 miliardi di euro per acquistare i bond di quei Paesi dell'Unione Europea nei quali i tassi di interesse stanno crescendo a ritmo esponenziale. E' questa in buona sostanza la proposta avanzata da Mario Monti al G20 di Los Cabos, in Messico, e discussa nel lungo vertice di ieri. Lo stesso professore ha del resto precisato l'intenzione di continuare "la riflessione anche venerdì a Roma", durante il vertice a quattro con Hollande, Merkel e Rajoy. Si tratterebbe dunque di mettere mano ai fondi salva stati (sia l'Efsf che l'Esm) in modo da sbloccare risorse e "arginare la speculazione". Una proposta che, assieme ai rumors provenienti dalla Federal Reserve (che dovrebbe mettere in campo nuove risorse per favorire la ripresa dell'economia americana), ha comunque prodotto effetti "contrastanti" sulle Borse europee, con Francoforte e Londra in sofferenza e Milano e Madrid in crescita.
Tornando alla situazione del Belpaese, Monti ha giudicato completamente infondate le voci catastrofiste e le indiscrezioni apparse in particolare sulla stampa inglese: "Nessun bailout, nessun salvataggio. Questo tema non si pone proprio". Allo stesso tempo il Presidente del Consiglio si è detto molto soddisfatto dell'impegno del G20 per una crescita che però "non può pregiudicare gli equilibri di bilancio, come ben sanno anche gli Usa ed il Giappone". Insomma, malgrado il giallo (o presunto tale) sul vertice con Obama, il vertice dei grandi della terra si chiude con segnali positivi ed un clima di collaborazione, nonostante un certo atteggiamento iniziale della Germania che come vi raccontavamo nell'approfondimento a firma Luca Spoldi: "di cospargersi il capo di cenere abbracciando il “credo” della crescita a tutti i costi (ossia “a debito”) non ha(nno) alcuna intenzione. Tanto che a più ripresa nel corso della giornata fanno filtrare per l’ennesima volta l’indisponibilità a dare il proprio via libera a Eurobond che “non sarebbero la soluzione ai problemi attuali”.