Miracolo a Gaza: la bomba uccide la madre incinta, i medici salvano il bambino
Nella tragedia un piccolo miracolo: tra le oltre mille vittime palestinesi nella Striscia di Gaza secondo l'Onu l'80% sarebbero civili, e tra questi una buona parte bambini. Si sa, le bombe non fanno distinzione, e sotto le macerie di case e palazzi sono rimaste anche molte donne, alcune delle quali incinta. Qualche giorno fa una di loro è stata estratta senza vita dalle macerie ma i soccorritori si sono accorti fin da subito che la vittima aspettava un figlio, così l'hanno portata di corsa in ospedale ed hanno effettuato un taglio cesareo d'urgenza, estraendo – miracolosamente illesa – una bambina. La piccola, chiamata , Shayma Shiekh al-Eid, si trova ora in un'incubatrice e – dopo un primo momento di paura – ora le sue condizioni sono buone. Fadi Al-Khrote, medico che l'ha estratta dal grembo, ha dichiarato di aver assistito a un autentico miracolo.
Il bombardamento che è costato la vita alla madre – della quale ora la neonata porta il nome – è avvenuto sabato pomeriggio. La piccola è rimasta sotto stretta osservazione per tutto il fine settimana ma ora le sue condizioni sono in via di miglioramento. Secondo i medici ha il 50% di probabilità di sopravvivere, ma parte del suo destino dipende anche dalla qualità di cure mediche che riuscirà ad ottenere: nella Striscia di Gaza, infatti, è in atto una crisi umanitaria senza precedenti. L'energia elettrica è pressoché assente, così come l'acqua potabile. L'area, inoltre, è invasa da soldati israeliani e stretta in un embargo che non lascia passare neppure i medicinali. In queste condizioni la vita della neonata è ancor più appesa a un filo.