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Mirabilandia, l’autopsia su piccolo Edoardo conferma: è morto per annegamento diretto

L’esame avrebbe confermato l’ipotesi sulla causa di morte avanzata dagli inquirenti dopo le verifiche. Prima dell’esame gli investigatori si sono recati nuovamente a Mirabilandia per effettuare un ulteriore sopralluogo alla piscina di “Mirabeach”. Per il legale della madre del bimbo sarebbero emersi elementi che la scagionerebbero.
A cura di Antonio Palma
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Il piccolo Edoardo Bassani è morto per annegamento diretto nella piscina di "Mirabeach", il parco acquatico all'interno del parco giochi Mirabilandia di Ravenna, dove si era tuffato mercoledì scorso sfuggendo al controllo della madre. La conferma arriva dai primi risultati ufficiosi dell'autopsia sul corpicino del bimbo di quattro anni di Castrocaro Terme disposta dalla magistratura ed eseguita oggi dal medico legale. Confermata dunque la prima ipotesi sulla causa di morte avanzata dagli inquirenti dopo le verifiche fatte sul posto, la raccolta delle testimonianze e l'acquisizione dei video di sorveglianza che hanno ripreso la scena della tragedia. "L'autopsia è necessaria per fugare ogni dubbio sull’ipotesi della morte per annegamento, giudicata comunque altamente attendibile" aveva spiegato infatti il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini. Tutte le prove scientifiche raccolte fino a questo momento saranno comunque oggetto di un'analisi approfondita tra tutti i consulenti della Procura ravennate nel corso di un appuntamento programmato per fine luglio all'istituto di Medicina Legale di Verona, dove lavorano i due esperti incaricati dai pm.

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Nel frattempo, come già era emerso nelle scorse ore, gli investigatori intendono concentrare la loro attenzione sul servizio di salvataggio presente in quel momento e l'organizzazione interna generale del parco per evitare simili tragedie. Non a caso proprio nella mattinata di sabato, prima dell'esame autoptico, gli inquirenti si sono recati nuovamente a Mirabilandia per effettuare un ulteriore sopralluogo alla piscina di "Mirabeach" dove si è consumata la tragedia. Al momento nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo in cooperazione ci sono una decina di persone tra cui il bagnino di salvataggio 18enne che era in servizio quel giorno, vari responsabili della sicurezza e del servizio di salvataggio del parco e la madre del piccolo Edoardo. Proprio secondo l'avvocato della donna, però, dalle analisi degli inquirenti sarebbero emersi elementi che "confortano quanto questa difesa sta acquisendo: ovvero che la mia assistita farà il processo sul banco delle persone offese".

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