Minzolini condannato in Cassazione a 2 anni e mezzo: rischia decadenza da Senatore
Augusto Minzolini condannato in via definitiva a 2 anni e mezzo di reclusione per peculato continuato. È questa la decisione della Corte di Cassazione in relazione al procedimento giudiziario a carico del giornalista e parlamentare accusato di aver indebitamente usato per scopi personali una carta di credito che gli venne assegnata dalla Rai quando era direttore del Tg1. La sesta sezione penale dell'Alta corte infatti ha respinto il ricorso presentato da Minzolini, oggi senatore di Forza Italia, confermando di fatto la sentenza pronunciata dalla corte d'appello di Roma il 27 ottobre dello scorso anno compresa l’interdizione dai pubblici uffici. In quella occasione Minzolini era stato condannato a 2 anni e mezzo per l’uso improprio della carte di credito e i giudici avevano disposto per lui anche l'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena inflitta.
Anche se la pena resta sospesa, per Minzolini però potrebbero esserci ora conseguenze pesanti dal punto di vista del suo ruolo di parlamentare. Secondo la legge Severino, infatti, in caso di condanna definitiva per reati contro la pubblica amministrazione con una pena superiore a 2 anni è prevista la decadenza dalla carica pubblica. Minzolini dunque decadrebbe dalla carica di Senatore di Forza Italia. Del caso ora si dovrà occupare la giunta per le elezioni del Senato.
Comprensibile il disappunto del Senatore che ha commentato: "Sono allibito. In appello sono stato condannato da un giudice che è stato sottosegretario con i governi Prodi e D'Alema. È come se Prodi o D'Alema dopo aver militato in politica per anni giudicassero Berlusconi. Questo è il sistema giudiziario italiano". "Sono stato assolto in primo grado e condannato in appello a una pena maggiore di quella che chiedeva l'accusa. Evidentemente c'è qualcuno che mi vuole vedere fuori dal Parlamento" ha aggiunto Minzolini dopo aver appreso della sua condanna in Cassazione .