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Minniti: “Equazione fra terrorismo e immigrazione è sbagliata e inaccettabile”

Il ministro dell’Interno ribadisce il no alla linea del Presidente Usa Donald Trump, ma l’Italia si doterà di mini Cie a livello regionale.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui infuriano le polemiche per la decisione di Donald Trump di operare una decisa stretta su immigrazione e accoglienza ai migranti, si attendeva una presa di posizione da parte del Governo italiano. Dopo il tweet piuttosto criticato del Presidente del Consiglio Gentiloni, che non ha nemmeno nominato il Presidente degli USA, si attendevano parole più chiare almeno dal ministro dell’Interno, considerando l’impegno del nostro Paese sul fronte dell’accoglienza.

Minniti era infatti atteso a Rimini per un intervento pubblico, durante il quale ha fatto un rapido accenno alla questione: “L'equazione tra immigrazione e terrorismo è sbagliata e inaccettabile, stiamo attenti, la cosa peggiore è fare di tutta un'erba un fascio, l'insoddisfazione e l'emarginazione diventano il terreno di coltura del terrorismo per una sorta di eterogenesi dei fini”. Sulla questione accoglienza, ha invece ricordato le complessità di un intervento esclusivamente nazionale: “L’Italia può essere un’apripista, ma serve un action plan e l’intervento dell’Europa”.

Il nostro Paese si sta comunque muovendo in autonomia, con la pianificazione di mini Cie su base regionale, ovvero strutture in cui ospitare fino a 100 migranti alla volta, ma anche con lo snellimento delle procedure burocratiche per esaminare le richieste di asilo politico o di altre forme di protezione. Spiega Minniti: “Proporrò che si arrivi ad una significativa riduzione di tempo per definire lo status di rifugiato, due anni di tempo producono uno stress nella capacità di accoglienza difficilmente gestibile. Servono modifiche legislative e un aumento di risorse per le commissioni che valutano ma i tempi vanno drasticamente abbattuti”.

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