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Ministro Kiev: “Con la Russia è guerra”. Ma Mosca: “Vogliamo tregua”

Mentre l’Ucraina perde posizioni nell’est del Paese per l’avanzare dei filorussi, il ministro degli esteri del Cremliano auspica una soluzione pacifica della crisi. Ma da Kiev: “Con la Russia è guerra, ci saranno migliaia e forse decine migliaia vittime”.
A cura di Biagio Chiariello
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I miliziani filorussi stanno mettendo in grande difficoltà l'esercito regolare di Kiev nell'est dell’Ucraina, tanto da costringerlo a ritirarsi oggi da una delle roccaforti dei separatisti, l'aeroporto di Lugansk. L'ha dichiarato il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Andriy Lysenko. "I militari ucraini hanno ricevuto l'ordine e si sono ritirati dall'aeroporto di Lugansk e dal villaggio di Georgivka", che si trova a 18 km a sud di Lugansk, ha detto Lysenko in una conferenza stampa. "Vista la precisione dei lanci d'artiglieria – ha aggiunto – si trattava di artiglieri professionisti delle forze armate russe". L’escalation di tensione nell’est dell’Ucraina ha spinto il presidente, Petro Poroshenko, ad accusare Mosca di "un'aggressione diretta ed evidente" che ha alterato “platealmente” l'equilibrio di forze in campo. "In Ucraina è arrivata una grande guerra mai vista dall'Europa dai tempi della seconda guerra mondiale". Ha invece scritto su Facebook il ministro della Difesa ucraino, Valeri Gheletei. "Le perdite si conteranno non nell'ordine di centinaia ma di migliaia e persino di decine di migliaia", ha aggiunto.

Crisi ucraina, iniziano colloqui Kiev-Mosca-Osce

Nel frattempo a Minsk è iniziata la riunione del gruppo di contatto Kiev-Mosca-Osce sulla crisi ucraina. I ribelli si dicono disponibili a restare parte integrante del Paese in cambio del riconoscimento di uno status particolare delle loro regioni. In particolare, pretendono che i gruppi armati dei cittadini partecipino alla gestione dell'ordine pubblico, la possibilità di svolgere attività economica con una maggiore integrazione con la Russia e l'Unione doganale, e il diritto di reclutare giudici e procuratori. Tra le richieste anche una amnistia totale dei miliziani e il cessate il fuoco immediato per indire elezioni libere dei dirigenti e dei deputati locali.

Russia: "Non interverremo militarmente in Ucraina"

A dispetto delle accuse, Mosca ha assicurato che non interverrà militarmente in Ucraina; anzi, il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, “spera” che i negoziati sulla crisi portino a un cessate il fuoco "immediato e senza condizioni". Da parte sua il presidente Vladimir Putin, ha chiesto che venga messa da parte il pericolo di nuove sanzioni: "prevalga il buon senso" e si evitino misure “reciprocamente distruttive” senza condizioni.

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