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Ministeri al Nord: per Calderoli si apre il 23 luglio

Durante una festa leghista nel Varesotto, Calderoli ha promesso ai suoi che dal 23 luglio a Monza ci saranno 3 ministeri. Riguardo alla manovra finanziaria, il Ministro ha proposto la tassazione di un ulteriore 5-10% sulle pensioni sopra i 90 e i 120mila euro.
A cura di Alfonso Biondi
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Umberto Bossi e Roberto Calderoli

Continua la telenovela dei Ministeri al nord. Dopo promesse e smentite, stavolta al popolo padano viene dato il grande annuncio, comprensivo, ovviamente, di giorno e ora. I Ministeri al Nord ci saranno e apriranno alle 11:30 del 23 luglio. L'altisonante proclama esce dalla bocca di Roberto Calderoli che, nel corso della festa leghista di Besozzo, in provincia di Varese, ha fomentato il popolo padano assicurando che dal 23 luglio saranno operativi a Monza 3 Ministeri: quello della Semplificazione normativa, che fa capo a lui; quello delle Riforme per il Federalismo il cui titolare è Umberto Bossi; quello dell'Economia, in mano a Giulio Tremonti. Il tutto "alla faccia di chi non li voleva, e non c'è Roma che tenga". Possibile che nel giro di così pochi giorni possano essere trasferiti al Nord ben 3 Ministeri, compreso quello dell'Economia?

FRIZIONI COL PDL ROMANO- Adesso bisognerà capire quante probabilità ci sono che da qui a 12 giorni si concretizzi l'agognato passaggio. Quello che è certo è che la compagine romana del Pdl non accetterà passivamente la diaspora ministeriale. Già nelle scorse settimane i pidiellini capitolini si erano schierati con forza contro una simile eventualità. Da Alemanno a Renata Polverini. E il rischio di nuovi attriti tra i 2 partiti della maggioranza è altissimo. A Berlusconi toccherà una difficile mediazione, ma alla fine, qualunque decisione venga presa, qualcuno sicuramente verrà scontentato.

INTERVENTO SULLE PENSIONI- Durante l'evento di ieri, Calderoli ha anche parlato della manovra finanziaria, evidenziando la necessità di misure correttive riguardanti le pensioni. L'idea del Ministro è quella di imporre una sorta di "contributo di solidarietà" sulle pensioni sopra i 90mila e 120mila euro annui, così come è stato fatto  l'anno scorso per gli stipendi della stessa entità. Il taglio si aggirerebbe attorno al 5-10%. "Andiamo a toccare le pensioni dai 6-7000 euro in su e non quelle da 1400"- ha dichiarato l'esponente del Carroccio. Ma le proposte dei padani saranno anche altre: dalla tassa sul bollo titoli al problema del tetto dell'1% alla deducibilità che mette in difficoltà gli investimenti privati come Pedemontana e Brebemi.

BOSSI: "NON POSSIAMO MOLLARE ADESSO"- Alla festa di Besozzo era presente anche Umberto Bossi, che ha rassicurato i suoi sulla tenuta dell'attuale esecutivo, anche perché "non possiamo essere così imbecilli da andarcene adesso: i mercati si spaventerebbero e non comprerebbero più i titoli di Stato. Non possiamo mettere in ginocchio il Paese". Ma se non verranno fatte le riforme care al popolo padano, il senatùr mostra di avere le idee chiare: la Lega andrà da sola. E su Tremonti- ora nell'occhio del ciclone per l'implicazione del suo ex consigliere Milanese nei fatti della P4 e per la sua casa romana– ha dichiarato: "La magistratura farà pure il suo lavoro ma sta colpendo tutti i punti critici della politica. Tremonti sappiamo tutti che è una persona per bene".

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