Mineo: “Renzi come un ragazzino autistico”, poi chiede scusa
“Matteo è come un ragazzino autistico: lo vorresti proteggere, perché tante cose non le sa, però se lo metti a ragionare di politica e di rapporti di forza, suona”: queste le parole pronunciate in un video di Repubblica Tv dal senatore del Pd Corradino Mineo, che la settimana scorsa è stato rimosso dal partito dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Il Matteo a cui fa riferimento Mineo è il premier Renzi, che non è l’unico a essere stato preso di mira dal senatore. Mineo, in un intervento che ha suscitato diverse polemiche, ha parlato anche del ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che, a suo dire, “è la conseguenza della parità di genere”. “È una ragazza intelligente, è secchiona e ha studiato più di Matteo, anche se non ci vuole molto. È una bella ragazza che vien bene in tv” e “si è convinta che poteva fare tutto ma non è assolutamente in grado”, ha attaccato ancora il senatore democratico.
La replica di Matteo Renzi a Corradino Mineo
Parole che hanno suscitato la reazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi il quale ha risposto a Corradino Mineo nel corso del suo intervento all’assemblea del Pd a Roma. “Io voglio dire a chi ieri ha detto che io sono un autistico che ha offeso milioni di persone, di famiglie che soffrono”, così il premier Renzi dal palco. “Toccate pure me ma lasciate stare i ragazzi disabili”, ha detto ancora il leader del Pd. Parole che hanno suscitato il consenso di tutti i partecipanti che hanno applaudito a lungo il premier. Successivamente Corradino Mineo è tornato sulle sue parole sul premier Renzi e il ministro Boschi e, rendendosi conto di aver sbagliato, a loro ha chiesto scusa, come anche a tutte le famiglie che ha potuto offendere: “In politica bisogna avere il pieno controllo di sé in ogni momento. Il segretario ha ragione, chiedo scusa a Renzi, al ministro Boschi, dei quali ho molta stima, e alle famiglie che hanno un problema con i loro bambini”.