Milleproroghe tra tassa sul cinema, precari e quote latte
Decreto milleproroghe: se vuoi andare al cinema paghi un euro in più sul biglietto. E' questo, probabilmente, l'emendamento che più salta gli occhi in un testo comunque molto ricco. Questa tassa sul cinema, riproposta in Senato dal Governo, servirà a coprire le agevolazioni fiscali alla produzione cinematografica. La tassa, che dovrebbe essere pagata dal 1° luglio 2011 al 31 dicembre 2013, non si applicherà solamente alle sale parrocchiali. Cinema più caro insomma, almeno per chi non frequenta abitualmente la parrocchia.
Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato hanno anche approvato un emendamento che stanzia 15 milioni di euro al Fondo Unico per lo Spettacolo (i tagli al fondo portarono, insieme ad altri accadimenti, alla mozione di sfiducia per Bondi). Prevista anche qualche boccata d'ossigeno anche per l'editoria, al cui fondo sono stati aggiunti 30 milioni; per le tv e radio locali (+ 15 milioni). 3 milioni a testa anche per La Scala di Milano e L'Arena di Verona.
Veniamo ai precari. Si susseguono con insistenza le voci su un maxiemendamento col quale il governo potrebbe cancellare la possibilità dei lavoratori precari di ricorrere contro i contratti illegittimi per tutto l'anno 2011. L'ipotesi non piace assolutamente al segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni che la ritiene "un vero e proprio accanimento contro questi lavoratori che, per le leggi del centro destra, non solo sono temporanei, meno pagati e spesso senza ammortizzatori sociali, ma gli si vorrebbe anche impedire di esercitare i loro diritti in caso di contratti irregolari".
Tra le altre novità, sponda Lega, è spuntata una proroga al 30 giugno per le multe sulle quote latte. Non solo. E' anche stato bloccato il tentativo di prorogare la commercializzazione dei sacchetti inquinanti. Inoltre, dopo la bocciatura della Corte Costituzionale della norma sulle graduatorie degli insegnanti, Pdl e Lega stanno cercando una soluzione da inserire nel Milleproroghe. Lo ha dichiarato Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato.
Pare, infine, che il Pdl voglia infilare nel decreto una sorta di uno scudo di irresponsabilita' contabile per gli amministratori della Rai. L'ha denunciato Giovanni Legnini del Pd che ha dichiarato: "E' un atto gravissimo perche' si vuole cosi' eliminare la possibilita' di controllo della Corte dei Conti sull'operato dei vertici Rai".