Zona rossa, sindaco di Mede: “Non ce lo aspettavamo, siamo tutti stanchi ma le varianti preoccupano”
"La zona rossa è un provvedimento che non ci aspettavamo. Non abbiamo più contagi rispetto ad altri comuni della zona, ma purtroppo il problema sono le varianti". Giorgio Guardamagna, sindaco di Mede in provincia di Pavia, è uno dei quattro primi cittadini lombardi che oggi si trovano a dover gestire l'avvio della zona rossa, che scatterà alle 18 per effetto dell'ordinanza firmata ieri dal governatore Attilio Fontana. Una misura ritenuta necessaria per limitare la diffusione della varianti Covid. La stessa misura è stata presa per i comuni di Bollate (Milano), Castrezzato (Brescia) e Viggiù (Varese). Intervistato da Fanpage.it, il sindaco racconta come la cittadina pavese si prepara alla zona rossa.
Si attendeva la zona rossa nel suo comune?
Il presidente Fontana mi ha telefonato ieri prima di firmare l'ordinanza, per avvisarmi. Mi ha detto che sono preoccupati per la variante che sta circolando ed era necessario chiudere.
I suoi concittadini come hanno preso la notizia della nuova zona rossa?
Come vuole che l'abbiano presa… Noi ci atteniamo alle regole, anche se sono tutti stanchi, in questi mesi ne sono successe di ogni. Chi ha attività commerciali, soprattutto bar e ristoranti, è di nuovo penalizzato.
La situazione epidemiologica a Mede è preoccupante?
Non in termini di numero di tamponi positivi. Il problema non è che abbiamo più casi degli altri, ma che abbiamo la variante. Oggi stiamo tamponando tutti i ragazzi delle scuole, come chiesto dall'Ats.
Come si vive la giornata in attesa delle 18, quando scatterà la chiusura?
Oggi in paese tutto è tranquillo, non ci sono particolari difficoltà. Si sta svolgendo il mercato settimanale regolarmente, tutte le attività si fanno come al solito. Poi dalle 18 si torna in zona rossa e tutti di nuovo a casa.