Zona rossa in Lombardia per un errore, class action dei commercianti: “Regione fornisca i documenti”
Il riconoscimento del presunto errore con cui è stata decisa l'istituzione di una zona rossa in Lombardia nella settimana appena conclusa, sbaglio spazzato via dal passaggio in zona arancione come da ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, ha mandato su tutte le furie i commercianti lombardi.
L'avvocato Borasi: Class action contro i responsabili
Un avvocato, Francesco Borasi, che si è incaricato di raccogliere le proteste della categoria insieme al legale Angelo Leone, ha annunciato di voler avviare una class action contro i responsabili. In una nota, Borasi spiega che "dopo la conferma sui gravi errori" che "hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d'Italia, nella zona rossa, le associazioni di commercianti ed imprenditori hanno deciso di proporre una class action contro i responsabili per i danni subiti". Poi, aggiungendo qualche dichiarazione all'Ansa, ha spiegato che "ci siamo attivati per chiedere i documenti alla Regione ai fini della richiesta di risarcimento". D'accordo anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che su Twitter ha scritto: "Se davvero in Lombardia sin dal 12 ottobre si sono erroneamente conteggiati i guariti tra i positivi, alzando così l'Rt e provocando restrizioni maggiori di quelle necessarie, credo che le categorie penalizzate potrebbero avviare una class action per il risarcimento del danno".
Lombardia zona arancione per 14 giorni, firmata l'ordinanza
Nel frattempo, il ministro Speranza ha firmato l'ordinanza che rende nuovamente zona arancione la Lombardia. Ciò comporterà la riapertura delle scuole superiori e un nuovo cambiamento nelle regole sugli spostamenti e le aperture dei negozi. La nuova ordinanza avrà validità per 14 giorni, al termine della quale verrà effettuato un nuovo monitoraggio. A quel punto, verrà deciso se la Lombardia potrà restare in zona arancione, finire addirittura in zona gialla, o tornare in zona rossa, con il livello massimo di restrizioni. Per il momento, comunque, i cittadini potranno vivere con più libertà.