Zona arancione in Lombardia, Galli: “Scelte politiche, senza precauzioni andremo ancora a sbattere”
"Se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere". Commenta così Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'Università Statale di Milano, il passaggio della Lombardia dalla zona rossa alla zona arancione che entra in vigore da oggi, domenica 29 novembre. Mentre i casi di contagio da Coronavirus sono in calo, ma ancora moltissimi, così come le vittime del Covid-
Galli: Zona arancione scelta politica
"Non ho voglia di parlare di scale cromatiche, sono scelte di tipo politico a questo punto", ha detto il professore nella serata di sabato, parlando a Otto e Mezzo, su La7. "Quelli che dovevano parlare come esperti hanno parlato a suo tempo, non mi risulta che siano stati interpellati. La mia opinione è chiara, io ritengo che se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere".
Seconda ondata costata 15mila morti, stanco di consolare parenti
Galli consiglia cautela quando si parla di miglioramento della situazione epidemiologica in Lombardia, dopo il calo dell'indice di contagio Rt e della pressione sugli ospedali. "La seconda ondata è già costata 15mila morti, sono stanco di consolare parenti", ha ricordato. In ospedale "ho incontrato un serie di colleghi e il parere è unanime: siamo felici che il pronto soccorso non sia più come prima, ma non è quello di prima da pochi giorni".
Da oggi le nuove regole in Lombardia
Con la firma del ministro della Salute Roberto Speranza la Lombardia, come aveva anticipato venerdì sera il governatore Attilio Fontana, è ora zona arancione. Il cambio di colore comporta novità tra cui la possibilità di spostamento all'interno del proprio comune di residenza anche senza certificazione (tranne nelle ore di coprifuoco), la riapertura dei negozi, il ritorno a scuola degli studenti di seconda e terza media.