Yuri Urizio, il 23enne strangolato in Darsena a Milano: chiesta la perizia psichiatrica per l’imputato
La Corte d'Assise di Milano ha disposto la perizia psichiatrica nei confronti di Bilel Cubaa, il 28enne tunisino, che si trova in carcere per aver ucciso, il 13 settembre del 2023, in zona Darsena, Yuri Urizio. L'imputato aveva raccontato alle forze dell'ordine di aver agito in difesa di una senzatetto ucraina, importunata da Urizio, che cercava di sottrarle i guadagni ottenuti facendo l'elemosina. Tuttavia, la versione fornita dal 28enne non trova riscontro nei filmati messi a disposizione dalle telecamere presenti in zona.
La ricostruzione dell'omicidio
Il fatto risale al 13 settembre del 2023, quando in zona Darsena, il 28enne Bilel Cubaa aggredì alle spalle Yuri Urizio colpendolo con un pugno. Dopo averlo stordito, lo gettò a terra e infierì effettuando una presa a tenaglia al collo del malcapitato. Il tentativo di soffocamento durò 7 minuti, dalle 3.52 alle 3.59, e causò l'arresto cardiaco della vittima, il cui decesso avvenne a distanza di 48 ore, il 15 settembre del 2023. L'imputato si difese confessando agli investigatori come il suo obiettivo fosse difendere una senzatetto ucraina che nel corso della serata era stata derubata da Urizio. Le numerose telecamere presenti in zona non riscontrarono la veridicità di quanto confessato dall'imputato.
La perizia psichiatrica
A distanza di un anno, i giudici della Corte d'Assise, Bertoja e Fioretta, hanno affidato l'incarico per capire se l’uomo fosse in grado di intendere e di volere, alla psichiatra Marina Verga, che depositerà la sua relazione entro fine novembre, con udienza, poi, fissata per il 2 dicembre. Al vaglio c'è la possibilità che il 28enne non fosse totalmente in controllo delle sue capacità psichiche perché alterato dagli effetti collaterali degli psicofarmaci che assumeva per curare una depressione. Sembra inoltre che quella stessa sera, Cubaa avesse assunto un quantitativo di alcol considerevole.
Il pm Luca Poniz, la difesa con il legale Marco Ciocchetta e la parte civile con l'avvocato Fabio Gualdi, che rappresenta la madre della vittima, hanno nominato propri consulenti per la perizia. Quello della parte civile è il professore Marco Lagazzi. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, il 28enne rimarrà nel carcere di San Vittore.