“Yana Malayko era ancora viva quando è stata chiusa in un trolley”: l’ipotesi del medico legale
Sarebbe stata ancora viva quando è stata chiusa all'interno di un trolley: è l'ultima ipotesi avanzata dopo il completamento dell'autopsia svolta sul corpo di Yana Malayko, la ragazza di 23 anni che sarebbe stata uccisa dall'ex fidanzato Dumitru Stratan. La giovane avrebbe smesso di respirare all'interno della valigia dove il 33enne avrebbe provato a chiuderla prima di metterla in un sacco nero.
Quel sacco è stato poi abbandonato nelle campagne di Castiglione Stiviere (Mantova) e trovato nascosto da foglie e pezzi di legni dopo tredici giorni dall'omicidio della 23enne. Un trolley sarebbe stato trovato nell'appartamento in cui la ragazza è morta e sarebbe stato sequestrato dai carabinieri. Yana sarebbe stata uccisa con una spranga: a dimostrarlo sono i segni trovati sul capo e sul viso. Avrebbe anche tentato di difendersi come dimostra la frattura alla mano sinistra.
Sarebbe stata messa in un trolley ancora agonizzante
Poi sarebbe stata messa nel trolley, ancora agonizzante. Il 33enne si trova in carcere da venerdì 20 gennaio: è stato arrestato prima che venisse trovato il cadavere. A denunciarlo è stata la sorella, molto legata alla giovane, a cui l'uomo avrebbe confessato il delitto. In casa gli inquirenti hanno trovato tracce di sangue così come sull'auto dell'uomo. Stratan però non ha mai confessato il gesto e si avvalso della facoltà di non rispondere.
Dalle indagini degli inquirenti, è emerso che il ragazzo avesse chiesto ad amici e conoscenti di rivelargli tutti gli spostamenti della ragazza. Il 14 gennaio avrebbe chiesto un chiarimento con lei, ma Yana avrebbe rifiutato: i due avrebbero litigato e lui l'avrebbe minacciata di ucciderla se avesse scoperto di una relazione tra lei e un loro conoscente.
Dopo la rottura con Stratan, Yana aveva intrapreso una relazione con un nuovo ragazzo: Andrei. I due si erano visti alcune ore prima la sua morte.